14 residenze private a Sant Ferran, a Formentera, sono il progetto pilota del programma Life Reusing Posidonia, un’iniziativa che promuove lo sviluppo di metodi costruttivi innovativi che recuperano tecniche e materiali locali.

La ricerca è promossa dall’Istituto per il Social Housing nelle Baleari (IBAVI), in collaborazione con l’Università delle Isole Baleari (UIB) e si pone un obbiettivo molto ambizioso: ridurre del 50% le emissioni di CO2 durante la costruzione, diminuire del 50% la produzione di scarti, tagliare del 75% l’uso di energia per riscaldamento e raffreddamento delle abitazioni e del 60% il consumo d’acqua.

Per la realizzazione del primo progetto pilota si è prestata grande attenzione al ciclo di vita di tutte le componenti utilizzati: il progetto diventa una mappa delle risorse e dei flussi materiali dell’area. L’utilizzo di tecniche e materiali tradizionali non segue quindi ragioni formali ma è un modo lavorare in economia, aggiornando soluzioni tradizionali in chiave contemporanea.

Il complesso di abitazioni è formato da due blocchi separati di sei e otto appartamenti, ognuno con accesso da strada e uno spazio aperto privato a disposizione. Le case dispongono di un doppio affaccio che permette la ventilazione trasversale degli ambienti interni. 

Tra le varie soluzioni tecnologiche applicare agli edifici per raggiungere gli obbietivi stabiliti c’è il riuso della Posedonia Ocenica, un’alga molto diffusa nel Mediterraneo. La cosiddetta erba di Nettuno è stata essiccata naturalmente e utilizzata per l'isolamento termico dei tetti.

Raccontano i componenti di IBAVI: “We propose a change of paradigm: Instead of investing in a chemical plant located 1.500km away, we invest the same budget to local unskilled labor, which should extend the Neptun grass to dry under the sun and compact it in pallets, achieving 15cm of insulation in roof. Moreover, it turns out that sea salt acts as natural biocide product and is completely environmentally friendly.”