Collocati in un ritaglio di città all’ombra dei grattacieli o sulla sommità di un palazzo, in una porzione di giungla a lato di una strada che l’attraversa o al limitare di un paese di campagna, i campetti da gioco sono molto più che strutture dove praticare sport. Sono luoghi d’incontro e di scambio tra le persone, parte integrante di una comunità e dell’identità locale, snodo di relazioni democratico che non trova limiti nel genere, nell’età e nel portafoglio.
@bleacherreport Too easy 😮💨 (via @Nicolas Heller) #adamsandler #sandler #basketball ♬ original sound - bleacherreport
In anni più recenti, spesso con il coinvolgimento di artisti, i campetti di strada hanno vissuto una fase di estrema trendizzazione, diventando luoghi di attrazione alla moda, com’è successo a Pigalle, dove uno scalcagnato campetto da basket si è trasformato in una venue popolare sui social per un certo periodo forse anche più del Louvre. Ma all’ultima Biennale abbiamo visto come da decenni il campo da basket sia una istituzione nella vita sociale della popolazione di campagna in Messico, ben al di là di qualsiasi impennata di sentimenti sui social.
Qui trovate una raccolta di progetti che riteniamo importanti per capire il fenomeno: sono soprattutto campi da basket, che resta lo sport “di strada” per antonomasia in tutto il mondo, dal Rucker Park di Harlem giù fino ai peraltro instagrammatissimi campetti dispersi tra le giungle di palme delle isole filippine. Ma c’è spazio anche per altri sport, dal calcetto al tennis alla sua variante di tendenza, il padel.
Il campo da basket in Messico come epicentro della vita sociale fuori città
APRDELESP, Mariana Botey, Infraestructura utópica: la cancha de básquetbol campesina, Padiglione del Messico, 18. Mostra Internazionale di Architettura La Biennale di Venezia, 2023
Foto Marco Zorzanello, Courtesy La Biennale di Venezia
APRDELESP, Mariana Botey, Infraestructura utópica: la cancha de básquetbol campesina, Padiglione del Messico, 18. Mostra Internazionale di Architettura La Biennale di Venezia, 2023
Foto Marco Zorzanello, Courtesy La Biennale di Venezia
APRDELESP, Mariana Botey, Infraestructura utópica: la cancha de básquetbol campesina, Padiglione del Messico, 18. Mostra Internazionale di Architettura La Biennale di Venezia, 2023
Foto Marco Zorzanello, Courtesy La Biennale di Venezia
APRDELESP, Mariana Botey, Infraestructura utópica: la cancha de básquetbol campesina, Padiglione del Messico, 18. Mostra Internazionale di Architettura La Biennale di Venezia, 2023
Foto Marco Zorzanello, Courtesy La Biennale di Venezia
APRDELESP, Mariana Botey, Infraestructura utópica: la cancha de básquetbol campesina, Padiglione del Messico, 18. Mostra Internazionale di Architettura La Biennale di Venezia, 2023
Foto Marco Zorzanello, Courtesy La Biennale di Venezia
APRDELESP, Mariana Botey, Infraestructura utópica: la cancha de básquetbol campesina, Padiglione del Messico, 18. Mostra Internazionale di Architettura La Biennale di Venezia, 2023
Foto Marco Zorzanello, Courtesy La Biennale di Venezia
APRDELESP, Mariana Botey, Infraestructura utópica: la cancha de básquetbol campesina, Padiglione del Messico, 18. Mostra Internazionale di Architettura La Biennale di Venezia, 2023
Foto Marco Zorzanello, Courtesy La Biennale di Venezia
APRDELESP, Mariana Botey, Infraestructura utópica: la cancha de básquetbol campesina, Padiglione del Messico, 18. Mostra Internazionale di Architettura La Biennale di Venezia, 2023
Foto Marco Zorzanello, Courtesy La Biennale di Venezia
APRDELESP, Mariana Botey, Infraestructura utópica: la cancha de básquetbol campesina, Padiglione del Messico, 18. Mostra Internazionale di Architettura La Biennale di Venezia, 2023
Foto Marco Zorzanello, Courtesy La Biennale di Venezia
APRDELESP, Mariana Botey, Infraestructura utópica: la cancha de básquetbol campesina, Padiglione del Messico, 18. Mostra Internazionale di Architettura La Biennale di Venezia, 2023
Foto Marco Zorzanello, Courtesy La Biennale di Venezia
Un frammento di campo da basket in cemento, dipinto di giallo e blu, con canestro, tabellone e gradinate laterali, all’interno del Salone delle Armi dell’Arsenale. Così si presenta il Padiglione del Messico alla 18. Mostra Internazionale di Architettura - La Biennale di Venezia: un allestimento di immediata lettura che non sottende alcun retropensiero intellettualistico ma che, dietro alla disarmante semplicità, accende i riflettori internazionali su una parte di storia sociale del Messico non priva di conflittualità ma con uno sguardo di fiducia al futuro. Continua a leggere
Il parco giochi multifunzionale di Francis Kéré
Situato nel cuore di Kamwokya – un quartiere povero ai margini della città di Kampala, in Uganda – il parco giochi progettato da Francis Kéré, vincitore del Pritzker Prize nel 2022, è una parentesi di spazio pubblico ritagliata nel fitto tessuto urbano, composto da case fatiscenti e vicoli caotici. Continua a leggere
Forme organiche e colorate per il nuovo parco pubblico di Slas architekci
Situato sulle macerie di un ex edificio militare demolito a Chorzów, in Polonia, Activity Zone prende forma come un parco pubblico multifunzionale dettagliato formalmente da moduli organici, così come da una varia palette vegetativa e di colori. Lo studio polacco Slas Architekci ha completato questo spazio ludico come prima fase della rigenerazione e dell’integrazione dell’Università della Slesia nel tessuto urbano di Chorzów. Continua a leggere
Riqualificare la periferia: il campo da basket multicolore di Giulio Vesprini
Giulio Vesprini ha realizzato una nuova opera di street art per un vecchio campo da basket di Monte Urano, piccolo paese nelle Marche in provincia di Fermo: Landscape/Struttura G051 è il terzo progetto pittorico dello street artist e graphic designer marchigiano su una superficie piana. Continua a leggere
Il campo da basket Pigalle Duperré a Parigi
Pigalle Converse, Ill studio e Nike hanno rinnovato per la quinta volta il campo parigino utilizzando i toni del viola, del blu e della menta insieme a grandi numeri sul pavimento. Il campo si trova tra alcuni edifici del nono arrondissement di Parigi, non lontano da Montmartre e dal Moulin Rouge. Continua a leggere
Un’oasi colorata nel denso paesaggio urbano di Valle de Chalco, in Messico
Per il Messico è un momento di grande innovazione nell’ambito della rigenerazione urbana. Negli ultimi anni assistiamo alla nascita di diversi spazi pubblici che uniscono qualità architettonica e soluzioni low cost/low tech. Questi progetti sono concepiti come infrastrutture urbane e civili: dispositivi che favoriscono l’azione civile e il rinnovamento di contesti urbani marginali. Continua a leggere
Prossima Apertura: lo spazio pubblico è un cantiere continuo
“Uno spazio completo, ma non concluso, che fa della sua indeterminatezza il suo punto di forza”. Così lo studio Orizzontale descrive il progetto Prossima Apertura, una piazza pubblica per il quartiere Toscanini, zona periferica e popolare di Aprilia. Continua a leggere
Un’artista belga ha trasformato un vecchio campo da basket in un’opera vivace e colorata
Armata di vari pennelli e circa 137 litri di vernici ad acqua, la street artist belga Katrien Vanderlinden ha trasformato un vecchio campetto abbandonato in un pezzo di città vivo e colorato. Continua a leggere
10 campi da gioco che uniscono sport e arte
Gummy Gue, Playground ad Alessandria, Italia
L’intervento creativo di Marco Mangione, meglio conosciuto come Gummy Gue, ha trasformato un playground di Alessandria partendo da una riflessione sulle forme e sul movimento. L’accostamento di sinuose campiture di colore sembra decomporre e ricomporre la superficie del playground.
Ill-Studio, Pigalle Duperré Court, Parigi
Il Pigalle Duperré Court di Parigi è senza dubbio uno dei campi da basket più fotografati del mondo. Si trova al numero 17 di Rue Duperré ed è incastonato in uno spazio ristretto che si apre tra vecchi edifici. La sua estetica viene cambiata ogni 3-4 anni con artwork sempre nuovi a cura dello studio Ill-Studio. Questa è la versione del 2017, che presenta un tripudio di gradienti fluo blu petrolio, fucsia e arancione.
Lakwena, I’ll bring you flowers, Pine Bluss, Stati Uniti
Ci troviamo Martin Luther King Jr. Park di Pine Bluss, in Arkansas. I’ll bring you flowers è un coloratissimo lavoro di rigenerazione urbana a cura dell’artista e muralista londinese Lakwena, attraverso il cui manda un messaggio di speranza e orgoglio spingendo tutti, nonostante le avversità, verso la crescita personalità e la gratitudine.
Francesca Canfora, Blooming Playground, Torino
Il progetto, curato da Francesca Canfora nel pieno centro di Torino, ibrida arte contemporanea e rigenerazione di spazi a scala urbana. Il motivo floreale sul suolo crea una convivenza creativa e virtuosa tra sport e cultura.
AkaCorleone, Balance, Lisbona
Quest’opera dalle grandi dimensioni (14 x 25 metri) a Lisbona è un esempio lampante dello stile di AkaCorleone, uno street artist che gioca spesso con colori accesi e forme pure, dando vita a delle composizioni originali e divertenti. Balance è stato realizzato in collaborazione con GAU, l’Urban Art Gallery del Consiglio Comunale di Lisbona, all’interno programma di arte pubblica comunale.
Holcombe Rucker Park, New York City
Il Greg Marius Court, meglio conosciuto come Holcombe Rucker Park di Harlem, a New York City, è senza dubbio il playground più famoso e prestigioso al mondo. Qui si tiene ogni estate l’EBC Tournament, diventato ormai un evento mediatico e capace di attrarre la curiosità dei migliori campioni NBA, la lega di basket più importante al mondo. Il campetto è stato rinnovato grazie al contributo del rapper e nativo di Harlem A$AP Ferg.
All Arquitectura, Xico-Parque Sur 23, Valle de Chalco, Messico
Luogo di incontro per tutta la comunità, è frutto di un lungo processo di ascolto e coinvolgimento.
Leggi l'articolo su domusweb.it
Gummy Gue, Orbital, Breda, Olanda
Brevissima incursione nel Calcio a 5. Solo per vedere che succede se non si può colorare il campo. Gummy Gue porta le sue composizione cromatiche attorno al campo e definisce l’intero isolato.
T+E Arquitectos, San Andres Duraznal Central Park, Chiapas, Messico
In questo campo da basket il disegno riprende l’iconografia della cultura Tzotzil e usa come immagine il “Xocom Balumil”, i lati della terra. L’intervento è parte di un più ampio progetto di rivitalizzazione dello spazio pubblico.
Team Art, Olimpia Playground Kobe Bryant, Matera
“Il punto non è essere Kobe Bryant, ma diventare il Kobe Bryant di sé stessi. La mentalità non riguarda un risultato da prefiggersi, quanto piuttosto il processo che conduce a quel risultato. Riguarda il percorso e l’approccio. È uno stile di vita. Penso che sia importante adottare questo metodo in ogni impresa.” Questo è uno dei punti principali della “Mamba Mentality” che ha reso il compianto cestista americano una leggenda per tutti i giocatori e cultori del basket. La sua eredità va ben oltre i numerosi titoli personali e di squadra. Per questo da quando è scomparso tragicamente il 26 gennaio 2020 compaiono in ogni angolo del pianeta murales e campi da gioco dedicati a lui. Grazie Kobe.
Gummy Gue, Playground ad Alessandria, Italia
L’intervento creativo di Marco Mangione, meglio conosciuto come Gummy Gue, ha trasformato un playground di Alessandria partendo da una riflessione sulle forme e sul movimento. L’accostamento di sinuose campiture di colore sembra decomporre e ricomporre la superficie del playground.
Ill-Studio, Pigalle Duperré Court, Parigi
Il Pigalle Duperré Court di Parigi è senza dubbio uno dei campi da basket più fotografati del mondo. Si trova al numero 17 di Rue Duperré ed è incastonato in uno spazio ristretto che si apre tra vecchi edifici. La sua estetica viene cambiata ogni 3-4 anni con artwork sempre nuovi a cura dello studio Ill-Studio. Questa è la versione del 2017, che presenta un tripudio di gradienti fluo blu petrolio, fucsia e arancione.
Lakwena, I’ll bring you flowers, Pine Bluss, Stati Uniti
Ci troviamo Martin Luther King Jr. Park di Pine Bluss, in Arkansas. I’ll bring you flowers è un coloratissimo lavoro di rigenerazione urbana a cura dell’artista e muralista londinese Lakwena, attraverso il cui manda un messaggio di speranza e orgoglio spingendo tutti, nonostante le avversità, verso la crescita personalità e la gratitudine.
Francesca Canfora, Blooming Playground, Torino
Il progetto, curato da Francesca Canfora nel pieno centro di Torino, ibrida arte contemporanea e rigenerazione di spazi a scala urbana. Il motivo floreale sul suolo crea una convivenza creativa e virtuosa tra sport e cultura.
AkaCorleone, Balance, Lisbona
Quest’opera dalle grandi dimensioni (14 x 25 metri) a Lisbona è un esempio lampante dello stile di AkaCorleone, uno street artist che gioca spesso con colori accesi e forme pure, dando vita a delle composizioni originali e divertenti. Balance è stato realizzato in collaborazione con GAU, l’Urban Art Gallery del Consiglio Comunale di Lisbona, all’interno programma di arte pubblica comunale.
Holcombe Rucker Park, New York City
Il Greg Marius Court, meglio conosciuto come Holcombe Rucker Park di Harlem, a New York City, è senza dubbio il playground più famoso e prestigioso al mondo. Qui si tiene ogni estate l’EBC Tournament, diventato ormai un evento mediatico e capace di attrarre la curiosità dei migliori campioni NBA, la lega di basket più importante al mondo. Il campetto è stato rinnovato grazie al contributo del rapper e nativo di Harlem A$AP Ferg.
All Arquitectura, Xico-Parque Sur 23, Valle de Chalco, Messico
Luogo di incontro per tutta la comunità, è frutto di un lungo processo di ascolto e coinvolgimento.
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Gummy Gue, Orbital, Breda, Olanda
Brevissima incursione nel Calcio a 5. Solo per vedere che succede se non si può colorare il campo. Gummy Gue porta le sue composizione cromatiche attorno al campo e definisce l’intero isolato.
T+E Arquitectos, San Andres Duraznal Central Park, Chiapas, Messico
In questo campo da basket il disegno riprende l’iconografia della cultura Tzotzil e usa come immagine il “Xocom Balumil”, i lati della terra. L’intervento è parte di un più ampio progetto di rivitalizzazione dello spazio pubblico.
Team Art, Olimpia Playground Kobe Bryant, Matera
“Il punto non è essere Kobe Bryant, ma diventare il Kobe Bryant di sé stessi. La mentalità non riguarda un risultato da prefiggersi, quanto piuttosto il processo che conduce a quel risultato. Riguarda il percorso e l’approccio. È uno stile di vita. Penso che sia importante adottare questo metodo in ogni impresa.” Questo è uno dei punti principali della “Mamba Mentality” che ha reso il compianto cestista americano una leggenda per tutti i giocatori e cultori del basket. La sua eredità va ben oltre i numerosi titoli personali e di squadra. Per questo da quando è scomparso tragicamente il 26 gennaio 2020 compaiono in ogni angolo del pianeta murales e campi da gioco dedicati a lui. Grazie Kobe.
Sport di strada e arti urbane si incontrano per dar vita a progetti iconici e spesso rappresentativi per gli abitanti dei quartieri di periferia in tutto il mondo. Continua a leggere