Parigi, 15 aprile. È notte, l’aria è affilata e fredda, ma molta gente sta pregando e cantando. Migliaia di parigini e turisti si sono radunati sulle rive della Senna e hanno guardato in stato di shock mentre il fuoco squarciava il tetto di legno della cattedrale e faceva cadere parte della guglia. All’inizio dell’incendio, le folle radunate lì sono apparse stranamente calme: poche le grida o gli effetti della commozione. Assistere al rogo di una tale incarnazione della permanenza della Storia e al crollo della guglia principale è profondamente scioccante, per qualsiasi francese, per qualsiasi umano. Intorno alle 18:40, la cattedrale ha preso fuoco, causando il crollo della guglia e il tetto. L’entità del danno, ancora sconosciuta così come la causa dell’incendio, è stata inizialmente collegata a lavori di ristrutturazione in corso. L’intera struttura di legno è crollata e la volta dell'edificio potrebbe essere ancora minacciata da diversi cedimenti. Il presidente Macron ha stimato che circa 500 pompieri hanno contribuito a sedare il fuoco, mentre la polizia di Parigi avvertiva i cittadini di mantenersi lontani dalla zona attorno alla cattedrale. Il municipio ha annunciato intorno alle 20:30 che tutte le strade dell'Ile de la Cité, dove si trova Notre-Dame, erano state chiuse.
Notre Dame de Paris: risorgere dalle ceneri
L'esteso incendio che ha infiammato il cuore di Parigi per quasi cinque ore è stato sedato. Ora bisogna restituire forma al simbolo di una nazione.
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- Ginevra Bria
- 16 aprile 2019
Foto Règis Perray
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La causa dell'incendio non è stata immediatamente riconoscibile, hanno dichiarato i funzionari. Ma nessuno è rimasto ucciso, anche se un pompiere è stato gravemente ferito a causa di un crollo. Tutto è successo all'improvviso. Mentre l'ultima ondata di turisti cercava di entrare per la giornata di visite, le porte di Notre-Dame sono state bruscamente chiuse senza spiegazioni, hanno detto i testimoni. In pochi istanti, piccoli gorghi di fumo bianco si sono sollevati dalla guglia, visibili da ogni parte della città. La cattedrale di Notre-Dame, una fra le più rilevanti, popolari attrazioni turistiche di Parigi con circa 13 milioni di visitatori all'anno, è stata sottoposta recentemente a lavori di ristrutturazione dopo che nella roccia sono comparse delle crepe, scatenando timori che la struttura potesse diventare instabile.
L'ultima volta che la cattedrale ha subito gravi danni è stato durante la rivoluzione francese, sopravvivendo a due guerre mondiali e in gran parte rimanendo illesa. La Cattedrale di Notre-Dame fu costruita su una piccola isola chiamata Île de la Cité, nel mezzo della Senna. La costruzione iniziò nel 1163, durante il regno del re Luigi VII, e fu completata nel 1345. È considerata un gioiello dell'architettura gotica medievale. Fu danneggiata e trascurata nel 1790, durante la rivoluzione francese. Il romanzo del 1831 di Victor Hugo, Notre-Dame de Paris ha informato i lettori sulla condizione decrepita dell'edificio. Enrico VI d'Inghilterra venne incoronato re di Francia proprio all'interno di Notre-Dame nel 1431. Napoleone Bonaparte, che cercò anche di salvare la cattedrale storica, vi fu incoronato imperatore nel 1804.
La cattedrale, simbolo iconico dell'estetica e della storia di Parigi, è attualmente marchiata dal vasto incendio che ha fatto crollare la sua guglia delicata, e che ha danneggiato i cieli parigini con un'immensa colonna di fumo, scoraggiando ulteriormente una città già infragilita, sul piano morale, da settimane di violente proteste. All'insorgere dell'incendio, turisti e residenti si sono fermati, hanno sfoderato i loro telefoni per chiamare i propri cari. Alcuni parigini si sono sentiti di piangere, lamentandosi di come il loro tesoro nazionale si stesse rapidamente perdendo. Ma poi la fenice ferita ha cominciato a farsi largo tra le ceneri.
Alle 22:45, Macron ha annunciato che il peggio era stato evitato "anche se la battaglia non è ancora del tutto vinta" e che "ricostruiremo Notre Dame insieme", annunciando che una campagna di raccolta fondi internazionale verrà lanciata già domani, invitando i "più grandi talenti" del mondo a supportare Parigi. Agence France-Presse riferisce che François-Henri Pinault, presidente e amministratore delegato del gruppo internazionale di lusso Kering, che possiede marchi come Gucci, Yves Saint Laurent, Balenciaga e Alexander McQueen, ha promesso 100 milioni di euro per la ricostruzione di Notre-Dame.