A Buenos Aires, una torre raccoglie molteplici opportunità abitative

L’Edificio Bonpland 2169 è una torre ad uso misto progettata da Adamo Faiden, uno studio di architettura con sede a Buenos Aires, Argentina. L’intervento è stato completato nel settembre 2018 ed è una riflessione sull'ibrido in un edificio di dimensioni relativamente piccole.

Edificio Bonpland 2169 è una torre di otto piani: cinque di questi hanno una pianta tipo e sono coronati da una tipologia abitativa distribuita su due piani. La struttura divide ogni piano in cinque campate, dove la parte centrale della pianta contiene servizi come cucine e bagni, oltre alla circolazione verticale. Questo nucleo è l’infrastruttura che organizza l’edificio, permettendo agli abitanti di appropriarsi degli spazi che si aprono verso le facciate secondo le loro esigenze, che talvolta vanno oltre le previsioni e la discrezione dell’architetto.

Nel lavoro di Adamo Faiden, la trasformazione dello spazio domestico viene affrontata nel contesto della metropoli sudamericana in una condizione globalizzata: “essere locali e universali allo stesso tempo è una grande battaglia per la nostra cultura. Qui c'è sempre la necessità di costruire la propria identità, siamo paesi molto giovani, tutti integrati da stranieri, soprattutto europei: la nostra cultura è un esperimento”, dice l’architetto Sebastián Adamo.

La materialità dell’Edificio Bonpland è determinata da un approccio molto pragmatico che caratterizza il lavoro di Adamo Faiden: cemento, intonaco bianco e rete metallica. Sebastián Adamo descrive l’interazione dei materiali come “un dialogo socratico dove il calcestruzzo gettato in opera diventa qualcos’altro laddove è dipinto di bianco, diviene estraneo alla sua natura”. Nell’Edificio Bonpland, infatti, il calcestruzzo non è trattato come negli edifici degli architetti argentini Clorindo Testa o di Besonías Almeida: è bianco ma mostra tutti i segni del getto. La composizione, insieme ai materiali scelti, danno come risultato un edificio astratto ma pragmatico.

Piuttosto che cercare la flessibilità, che genera spazi generici, Adamo Faiden cerca opportunità di utilizzo: “Siamo molto interessati alle trasformazioni effettuate con bassissima energia; cerchiamo di prendere decisioni molto precise in termini di spazio, che consentano agli abitanti di adattare facilmente le loro abitazioni; magari in un fine settimana, aggiungendo solo un muro. Il nostro obiettivo è quello di predisporre lo spazio a 4-5 possibili modifiche, che possano generare 8-9 situazioni d’uso”, aggiunge Adamo. 

Anche le terrazze profonde dell’Edificio Bonpland 2169 seguono questo approccio: il paesaggio dell’edificio non è definito a priori dagli architetti. Le facciate, invece, sono e saranno composte dagli abitanti nel tempo, cambiando tanto spesso quanto i loro desideri. Ad esempio, queste piattaforme possono ospitare giardini, piccole aree gioco, o possono essere utilizzati come lavanderia. Come risultato, la torre è un insieme di opportunità abitative espresse dalle sue facciate, una dichiarazione sociale e politica che diventa linguaggio architettonico.