“Strumenti nel paesaggio”: così Søren Johansen e Sebastian Skovsted, fondatori dello studio Johansen Skovsted Arkitekter, con sede a Copenhagen, definiscono i diversi edifici che hanno realizzato all’interno dell’oasi avicola di Tipperne. Situata sulla costa ovest della penisola danese, quest’area protetta è un importante tappa nei percorsi migratori di numerose specie di uccelli, oltre che il più antico luogo in Europa per il loro monitoraggio. Il progetto di Johansen Skovsted Arkitekter ha il compito di dotarla delle strutture minime per renderla accessibile al pubblico, senza turbarne il fragile equilibrio.
Un unico sentiero anulare mette in connessione il centro visitatori, ricavato all’interno della presistente Tipper House mantenendone inalterati i connotati esterni, il piccolo laboratorio e i due principali punti di osservazione (una torre di avvistamento e un rifugio chiuso). 

Le tre architetture di nuova costruzione si mostrano come altrettanti oggetti monomaterici: il laboratorio è un parallelepipedo dalla copertura a doppia falda appena accennata, di alluminio dipinto di nero; la torre e il rifugio sono accomunati dalla pianta triangolare (forma che nel secondo si replica anche in sezione) e sono rispettivamente una struttura aerea di ferro zincato a vista e un guscio di acciaio corten.
La torre è certamente l’edificio più complesso e spicca per alcune soluzioni convincenti: al suo sistema strutturale partecipa ogni singolo elemento di cui è costituita, compresi i corrimani, le scale e i pianerottoli; l’offset appena percepibile verso l’esterno, che ogni livello compie rispetto a quello inferiore,  permette di sostenere un’ampia piattaforma in quota, a partire da una ridotta impronta a terra; infine, il complesso sistema di schermature mobili del belvedere ridefinisce a seconda della situazione il rapporto del visitatore con il paesaggio, la fauna e gli elementi atmosferici.