“Un’architettura senza qualità”: così Vittorio Magnago Lampugnani descrive gli edifici di Max Dudler, contrapponendoli ai “grovigli, spirali, amebe, composizioni di conchiglie, cristalli, prismi sghembi, ferri da stiro e cetrioli” che hanno colonizzato le città del mondo dopo l’esperienza fondante del Guggenheim Museum di Bilbao.
L’assenza di ‘qualità’, in questo senso, ha un’accezione positiva: Dudler non progetta oggetti-icona, ma architetture che reagiscono con il proprio contesto. Nel caso della Heidenheim Library il tema di progetto – una funziona collettiva incaricata di risolvere uno snodo urbano importante – gli è decisamente congeniale.
L’amministrazione cittadina, committente, ha definito con intelligenza la localizzazione della biblioteca, un’esplanade a cavallo tra città antica e contemporanea, su cui affacciano anche il municipio, la Saint Paul’s Church e la stazione degli autobus, e il suo programma, facendone un vero e proprio un centro civico che accoglie anche l’archivio municipale, una mediateca, una sala conferenze e una caffetteria.
Coerentemente con queste premesse, Dudler racconta il suo edificio come un “paesaggio urbano” in stretta relazione con il suo intorno. La Heidenheim Library è certamente ‘ambientata’ sul piano materico – i suoi mattoni contemporanei riprendono la tonalità di quelli dell’antico castello locale – e volumetrico – l’altezza variabile del corpo di fabbrica allude alla complessità del tessuto ordinario del centro storico. Sorprende, però, la poca permeabilità spaziale e visiva del piano terra, che enfatizza il carattere compatto e quasi da fortezza di un edificio che, al contrario, vuole diventare spazio d’incontro e condivisione.
- Progetto:
- Stadtbibliothek Heidenheim
- Luogo:
- Heidenheim, Germania
- Tipologia:
- biblioteca pubblica
- Architetto:
- Max Dudler
- Completamento:
- 2017