Le origini dell’architettura moderna giapponese sono profondamente legate alla personalità di Frank Lloyd Wright, celebre pioniere dell’architettura americana del XX secolo, autore in Giappone di alcuni edifici importanti costruiti nei primi decenni del secolo scorso. Alcuni dei pionieri del Modernismo giapponese trovarono nel celebre architetto americano il punto di partenza e il modello professionale dell’elaborazione della propria estetica. Non fu solo l’architetto di origine ceca Antonin Raymond, nato a Kladno, a recarsi in Giappone nel 1916 per lavorare con Wright alla realizzazione del progetto dell’Imperial Hotel. Mentre Raymond più tardi sarebbe divenuto il massimo promotore del Modernismo e del Brutalismo giapponesi, Kameki e Nobuko Tsuchiura, anch’essi allievi di Wright, restarono sostanzialmente sconosciuti, nonostante avessero costruito alcune delle prime strutture moderne giapponesi.
Tsuchiura e la moglie Nabuko si trasferirono negli Stati Uniti per formarsi nello studio di Wright dopo aver lavorato con lui alla costruzione dell’Imperial Hotel di Tokyo. Nel 1926 ritornarono in patria e iniziarono a lavorare a progetti propri. In questo periodo i Tsuchiura guardarono sia all’architettura organica di Wright sia al Razionalismo europeo e al Bauhaus, che fornirono loro schemi più adeguati all’applicazione nel settore dell’edilizia sociale.
Nel 1935 la giovane coppia decise di costruire la propria abitazione. Scelsero un piccolo lotto nel quartiere di Shinagawa, a Tokyo, e costruirono una delle prime abitazioni moderniste del Giappone. Memore delle strutture a cubi bianchi delle abitazioni di Le Corbusier dei tardi anni Venti, la struttura tuttavia è caratterizzata nei particolari da una raffinata competenza artigianale e da materiali dell’architettura giapponese di tradizione. La raccolta abitazione familiare ha all’esterno un aspetto molto modesto. La facciata, segnata dalle linee delle assi di legno dipinte di bianco (le pareti originali d’amianto vennero sostituito dopo la seconda guerra mondiale), si apre sul giardino grazie a una grande vetrata, caratteristica tipica del Movimento Moderno. L’ingresso si cela sotto una piccola balconata, ripresa in un piccolo sporto. Un altro sporto è poi collocato sopra l’ampia finestra del soggiorno che va dal pavimento al soffitto. Le linee geometriche delle finestre e degli sporti conferiscono alla casa un particolare carattere di fluidità.
Per l’interno gli architetti scelsero uno schema libero. Il soggiorno è il cuore della casa e si estende a comprendere due piani. Una stretta scala con un’esigua ringhiera di metallo raggiunge da un lato la galleria, dove si entra anche dal balconcino. Pochi gradini conducono ad altre due stanze al primo piano. A destra c’è la camera da letto. Gli architetti progettarono armadi integrati e altri pezzi d’arredamento per creare uno spazio efficiente e ben organizzato. Di fronte c’è l’ex studio degli architetti. La casa in origine era anche attrezzata con innovazioni tecnologiche come un sistema di riscaldamento a pannelli radianti sul soffitto e una cucina integrata.
Oggi l’atmosfera dell’epoca in cui ancora gli architetti abitavano la casa si avverte ancora nettamente. Lo studio originario è pieno di libri e di documenti. La fotografia dell’eroe americano degli Tsuchiura, l’architetto americano Frank Lloyd Wright, ha qui un posto d’onore. Nel 1995 la casa è entrata ufficialmente a far parte del Patrimonio culturale della città di Tokyo. L’importanza dell’edificio fu anche riconosciuta da Docomomo, che incluse la casa tra i venti edifici selezionati dal gruppo giapponese di Docomomo. Nel 2013 nacque l’associazione degli Amici della Casa Tsuchiura, tra cui figurano importanti architetti giapponesi come il premio Pritzker Fumihiko Maki e Terunobu Fujimori. Grazie a lezioni, incontri e visite guidate della casa, provvede alla sua conservazione e alla sua valorizzazione.