La Casa Techo di Sebastián Contreras Rodriguez diventa un rifugio per bambini in Thailandia

Utilizzando materiali reperiti in loco, l’architetto cileno Sebastián Contreras Rodriguez ha sviluppato un nuovo rifugio a partire dalla sua “Casa techo”, per un orfanotrofio di bambini birmani in Thailandia.

Sebastián Contreras Rodriguez, Roof House, Mae Sot, Thailand, 2017

Il Centro Hua-Fai – Youth si trova nella città di Mae Sot, a nord ovest della Thailandia, al confine con la Birmania, in una terra soggetta a inondazioni. L’architetto cileno Sebastián Contreras Rodriguez è stato chiamato a progettare un certo numero di abitazioni sulla falsa riga di Casa techo, una serie di case di emergenza da lui realizzate a Bogotá. I moduli tailandesi sono sollevati 80 cm dal suolo attraverso profili di acciaio e plinti di cemento. La costruzione ha coinvolto immigrati provenienti da comunità escluse o emarginate, sotto la supervisione di un team tecnico composto da un ingegnere edile e un architetto.

Lavorando in collaborazione con Estudio Cavernas e Agora Architects in Thailandia, Contreras ha adattato il progetto originale per adattarlo alle esigenze di minori sfollati e senza famiglia. L’idea era di creare una comunità raggruppando i rifugi; la struttura può ospitare fino a due bambini, ognuno con la sua camera da letto al piano superiore e la propria zona ricreativa al piano terra.

Il rifugio è stato costruito con legno riciclato proveniente da vecchie case demolite nella zona, in un’ottica sostenibile vista la crescente deforestazione nel Sud-Est asiatico. Il progetto del tetto utilizza sistemi costruttivi locali, massimizzando l’utilizzo di materiali reperiti in loco. Il tetto delle case e il bagno sono composti da un primo rivestimento di aluzinc fissato a una struttura resistente alla pioggia; da un secondo strato intermedio di tronchi di eucalipto installati verticalmente per favorire la ventilazione e uno strato esterno di foglie di canna da zucchero prese da un raccolto vicino al lotto del progetto.

L’assemblaggio di ciascun modulo prevede tre travi che supportano il peso del tetto e dividono lo spazio interno in quattro parti: due aree ricreative al piano terra e due camerette private al secondo piano. A ogni lato del rifugio è aggiunta una tettoia per riparare dalle forti piogge. Oltre ai moduli abitativi è presente un nucleo che ospita i bagni con profili di acciaio e pareti in blocchi di cemento che dividono in quattro lo spazio.

Progetto:
Un’architettura costruita all'interno del Hua-Fai – Youth Center
Sviluppo e costruzione:
Estudio Cavernas, Agora Architects
Collaboratori:
Natalia Rodriguez T., Yeisson Gamba
Committente:
ONG Blessedhomes

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