Il Monumento per l’Olocausto di Libeskind combina educazione, architettura, arte e paesaggio

Studio Libeskind ha disegnato a Ottawa il primo monumento nazionale canadese dedicato all’olocausto: una struttura di cemento gettato in opera, concepito come spazio simbolo ed esperienziale.

Img.1 Studio Libeskind, National Holocaust Monument, Ottawa, 2017

Lo Studio Libeskind ha ideato il primo monumento nazionale a Ottawa dedicato all’Olocausto, creando un’esperienza che unisce architettura, educazione, arte e paesaggio, legato a uno dei capitoli più scuri della storia. Veicolando un potente messaggio sulla forza e sulla sopravvivenza dell’umanità il progetto è stato realizzato in collaborazione con Lord Cultural Resources, il fotografo Edward Burtynsky, l’architetto del paesaggio Claude Cormier e lo studioso dell’olocausto Doris Bergen.

Posizionato centralmente tra Booth e Wellington Streets, di fronte al Canadian War Museum, il sito collega il museo con il centro storico. Il monumento di cemento gettato in opera è concepito come un ambiente esperienziale composto da sei volumi triangolari configurati per creare i punti di una stella, simbolo dell’olocausto.

Studio Libeskind, National Holocaust Monument, Ottawa, 2017

La pianta è suddivisa in due parti: una ascendente, che guarda al futuro, l’altra discendente che portai visitatori negli spazi interni dedicati alla contemplazione e alla memoria. Sei volumi di calcestruzzo triangolare offrono specifiche aree programmatiche: uno spazio di interpretazione sulla storia canadese dell’olocausto; tre spazi singoli di contemplazione; un grande centro di raccolta e di orientamento e il grande Sky Void alto 14 metri che racchiude il visitatore in uno spazio simile a quello di un cattedrale e inquadra il cielo in alto.

Studio Libeskind, National Holocaust Monument, Ottawa, 2017

I paesaggi fotografici monocromatici di Edward Burtynsky che raffigurano i siti dell’olocausto sono dipinti con dettagli precisi sulle pareti di cemento. Questi murales evocativi mirano a trasportare il visitatore in un’altra dimensione fatta di pareti inclinate e corridoi labirintici.