Otto anni dopo il concorso lanciato dal Comune di Parigi per una ricostruzione completa del Forum des Halles, il centro di gravità di Parigi ha La Canopée di Berger Anziutti Architects.
La Canopée des Halles
La copertura curvilinea dalle forme organiche, di Berger Anziutti Architectes, è il risultato di osservazioni e analisi delle forze naturali e artificiali che agiscono su un ambiente urbano.
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- 06 aprile 2016
- Parigi
Il sito della piazza del mercato centrale che Zola ha chiamato “il ventre di Parigi” è stato demolito nel corso del 1970, creando un buco che è stato chiamato per diversi anni la “fossa di Parigi” fino a che il Forum è stato costruito. Composto da diverse opere distinte, sovrapposte a strati, il sito comprende una vera e propria zona sotterranea urbana che si estende fino a 24 m di altezza distribuita su cinque livelli, e 500 m in lunghezza fino a Place du Châtelet.
Il Forum des Halles accoglierà circa 37 milioni di visitatori ogni anno, in una zona estesa con 66.000 m2 di spazi commerciali, così come i 800.000 viaggiatori che passano ogni giorno attraverso il più grande snodo dei trasporti interurbani in Europa.
Patrick Berger usa la parola “Forum” per comprendere il “sopra” e “sotto” come un pezzo unico di architettura. L’accesso dai livelli più bassi è dagli arrivi. In un primo momento si vedono “il cielo, poi la chiesa di Saint Eustache, alberi, e la Bourse de commerce prima di vedere la città a colpo d’occhio. Si tratta di una salita dentro Parigi”, dichiara Patrick Berger. Un’altra sfida tecnica e logistica che gli architetti hanno incontrato è stata quella di portare avanti la costruzione senza interrompere le attività di tutti i giorni.
Gli elementi dinamici del sito hanno guidato l’idea della copertura. Le sue forme curvilinee e organiche sono il risultato di osservazioni e analisi delle forze naturali e artificiali che agiscono su un ambiente urbano (pioggia, vento, traffico pedonale, ricordi del luogo, il quartiere). Prima di tradurre questi elementi in un disegno geometrico, Patrick Berger ha disegnato le sue riflessioni in una quantità impressionante di schizzi. Sotto il vasto riparo della tettoia, circa 18.000 conchiglie di vetro diffondono una luce soffusa qualunque sia il tempo, in modo che le temperature interne vengano mantenute senza un consumo eccessivo di energia.
Interamente ricostruiti, gli spazi sotterranei della stazione sono stati ampliati. Da entrambi i lati di questa struttura escono due ali che ospitano 14.000 mq di strutture culturali: un conservatorio di musica a sud e un media center, un centro culturale e una “casa per i praticanti amatoriali” nella danza, musica e teatro a nord. La struttura autoportante della copertura si basa su basi dell’infrastruttura esistente del Forum pur non esercitando alcuna pressione portante.
Lo sviluppo multilivello è stato progettato con particolare attenzione alla trasparenza visiva, per permettere ai visitatori di orientarsi facilmente in merito alla loro posizione e dare loro la possibilità di percepire lo spazio complessivo. I modelli di flusso sono delimitati da indizi visivi: distribuire le due ali faccia a faccia permette ai pedoni di avere una visione chiara dei passaggi e degli spazi di attività. Il riorientamento dell’ingresso principale dai giardini offre una nuova prospettiva per la zona circostante e crea un asse naturale tra il Centre Pompidou e la Bourse de commerce.
Il flusso in costante crescita del traffico pedonale è ormai incanalato da questa nuova porta di Parigi che sale a simboleggiare la realtà urbana di questo sito.
La Canopée des Halles, Parigi
Architetti: Patrick Berger e Jacques Anziutti
Disegno architettonico: Patrick Berger
Responbile del team: Mathieu Mercuriali
responsabile tecnico: G. Sellier and O. Musset
Sito: V. Grage, C. Teuschl, K. Jannot, A.Lebret (en 2015)
Ingegneria delle strutture, dei fluidi, economica: Ingérop conseil and ingéniérie
Copertura: Arcora, Emmer Pfenninger
Acoustica: Acv
Qualità ambientale: Base consultants
Illuminazione: Ingélux
Modelli: Patrick Berger e Jacques Anziutti con Design to production; Ingérop with Decode
Sicurezza: Vulcanéo
Scenografia: Changement à vue
Maestro vetraio: Emmanuel Barrois
Maestro delle fontane: J-M Lorca
Management: Ville de Paris / Sempariseine
Impresa: Vinci – Chantiers modernes construction
Châtelet–Les Halles station
Architetti: Patrick Berger e Jacques Anziutti
Disegno architettonico: Patrick Berger
Collaboratori: Julien Abinal with Mathieu Andrieu and Mathieu Mercuriali
Sito: M. Aurenche, A. Feuillade
Ingegneria: RATP ingénierie, Ingérop Conseil et ingénierie
Struttura edicola: Ingérop - Muttoni & Fernandez
Acoustica: ACV
Illuminazione: Ingelux
Informazioni per i visitatori: Attoma
Management: RATP
Imprese: Sogea TPI, Vulcain
Anno: 2016