Le strutture accademiche sono connesse attraverso una rete senza soluzione di continuità di spazi organizzati e percorsi.

Le facoltà all’interno del campus non si trovano all’interno di singoli edifici, ma sono distribuite e sovrapposte nei diversi volumi. Aule, laboratori e sale riunioni sono distribuite sui vari corpi di collegamento.

Ciò contribuisce ad amplificare i momenti di interazione tra le varie discipline. Con i confini sfumati, l’architettura del campus diventa un incubatore per la comunicazione, la creatività e l’innovazione.

Per sostenere l’attenzione dell’università al design sostenibile e garantire un ambiente di apprendimento confortevole, la sostenibilità ambientale è stata integrata nel progetto attraverso la creazione di edifici passivi. I diversi volumi si ditribuiscono intorno a un corridoio aperto che crea un flusso d’aria attraverso gli spazi di aggregazione all’aperto, pensati come cortili interni. Le passerelle ombreggiate dagli alberi servono anche come percorso di circolazione esterna intorno al campus per favorire un luogo a bassa impronta di carbonio.

Il progetto paesaggistico, con basso consumo di acqua grazie all’uso di specie autoctone, si intreccia con gli spazi esterni del tessuto edilizio attraverso fioriere lungo i corridoi, giardini e tetti verdi, riducendo l’effetto “isola di calore” nel campus.

L’orientamento dell’edificio, l’ombreggiatura degli spazi tra i volumi e dei corridoi riduce la necessità di consumo energetico per il raffrescamento, mentre gli strumenti di analisi e simulazione dell’illuminazione naturale sono stati impiegati per raggiungere l’equilibrio ideale tra le qualità di illuminazione diurna e di ombra per ridurre al minimo il guadagno di calore dalle finestre. Questi studi si sono tradotti nella progettazione di dispositivi di ombreggiatura efficaci e di vetri ad alte prestazioni.