È una di quella mattine così umide e grigie da far pensare che non verrà mai giorno. Qui il paesaggio è vasto, pianeggiante e privo di orizzonte, perché la nebbia sfuma e cielo e terra. Il suolo è graffiato da profondi solchi marrone, su cui aleggia il verde pointilliste dei raccolti invernali. Sconfinati piani grigioverde, macchiettati di gabbiani: uno spartito su cui sono tracciate le linee decise dei tralicci e i profili scheletrici degli alberi.
Distese prive di qualsiasi interruzione naturale, come se fossero state lavorate e rilavorate da agricoltura e industria, rese superficie totalmente astratta a suon di quei pugni che la storia ha assestato alla Francia del Nord. Paesaggio suddiviso dalle geometrie bidimensionali di autostrade, logistica, proprietà; inscritto dal raggio dell'autonomia delle macchine. Da questa brumosa monotonia s'innalzano due giganteschi coni neri. Si tratta dei due cumuli di scorie più alti d'Europa, residui dell'industria mineraria che, un tempo, caratterizzava la regione. La loro scala e la loro forma, profondamente astratta, appartengono al genere che solo l'industria sa produrre.
Le strane geometrie angolari dell'epoca postindustriale ospitano oggi il Louvre-Lens. Costruito sui terreni un tempo occupati da una miniera dismessa negli anni Ottanta, il nuovo museo è un avamposto regionale del grandioso Louvre parigino, e rappresenta forse l'ultimo della serie di progetti culturali europei su scala postindustriale costruiti in posizione decentrata—sequenza aperta a suo tempo dal Guggenheim di Bilbao. Qui, all'estremità opposta di questo percorso ventennale, il Louvre macina velocemente tutti gli argomenti ormai familiari: turismo, cultura come lenitivo postindustriale, rigenerazione e regionalismo. Qui, però, c'è in ballo anche qualcos'altro: si reinventa un'iterazione dello stesso Louvre.
È un edificio che pare formato organizzando le nebbie del Pas-de-Calais
Superficie complessiva: 28,000 mq
Superficie espositiva: 3,000 mq (Galerie du Temps); 1,800 mq (padiglioni espositivi temporanei); 1,000 mq (Pavillon de Verre); 1,000 mq (depositi aperti al pubblico); 3,600 mq (padiglione d'ingresso)
Paesaggio: 6,600 alberi; 26,000 arbusti; 7,000 piante sempreverdi: 4 ha prato piantumato; 1 ha prato all'inglese; 20 ha parco
Auditorium: 280 posti
Concorso: 01/2005
Progetto preliminare: 05/2007
Costruzione: 09/2009—12/2012
Costo: 150 milioni di euro