Alla galleria della Woodbury University di Hollywood (WUHO), a un passo dal frenetico balletto dei turisti davanti al Grauman's Chinese Theatre, una nuova mostra trasporta i visitatori quattro ore d'aereo a est di ciò che gli sta intorno, nel microcosmo dei simboli visivi di Chicago. Inside Marina City è un progetto di oltre due anni di lavoro dell'architetto di Chicago Iker Gil (di origini spagnole e principale fondatore di MAS Studio) e del fotografo di Los Angeles Andreas E.G. Larsson (di origini svedesi, i cui lavori sono stati pubblicati su testate come i-D, GQ e il New York Times). Il risultato di questo progetto in collaborazione, duttile e accuratamente realizzato, consiste in una pubblicazione a tiratura limitata e in un corpus di fotografie che documentano alcuni stili di vita estremamente differenti all'interno degli inconfondibili appartamenti di Marina City di Bertrand Goldberg: le famose "pannocchie" che si innalzano sui canali di Chicago. Sulla carta, "Inside Marina City" è una lente d'ingrandimento sulla vita degli abitanti di Marina City, ma le opere vere e proprie sono anche una documentazione della vita dei muri, degli interni e di alcune grandi idee.
I due grattacieli cilindrici gemelli di Goldberg, progettati nel 1959 e completati nel 1964, si fondano sul concetto di "città nella città". Spazi a destinazione mista con locali commerciali sulla fronte in basso, un parcheggio multipiano caratteristicamente a vista, abitazioni a prezzo contenuto sopra (ciascuna con balcone e vista sulla città). Ma la ciliegina sulla torta sta a livello dell'acqua: un piccolo porto turistico. Quando fu ideata, Marina City faceva parte di un più ampio e deliberato tentativo di convincere i residenti a far ritorno nei centri cittadini abbandonati del dopoguerra. L'importanza di questo sforzo, unita ai proclami di quel decennio sul "vivere verde" con il passare degli anni non ha fatto che crescere. Anche il recente avvento di un fascinoso nuovo vicino, il Trump International Hotel & Tower Chicago, invece che mettere in ombra la visione della vita in città di Goldberg, ne ha messo in luce la modernità (o la qualità fuori dal tempo).
Inside Marina City
Sulla carta, "Inside Marina City" è una lente d'ingrandimento sulla vita degli abitanti di Marina City a Chicago, ma le opere vere e proprie sono anche una documentazione della vita dei muri, degli interni e di alcune grandi idee.
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- Katya Tylevich
- 17 ottobre 2012
- Los Angeles
Ma "Inside Marina City" non ha il suo punto di forza nella veduta a volo d'uccello. Il Trump non compare nell'immagine, per una volta, e l'area metropolitana di Chicago, per lo più, resta un'allusione o una periferia. Questo progetto, anzi, sta a diretto contatto visivo con i suoi soggetti, cogliendone acutamente la monotonia della vita quotidiana, anche se si svolge all'interno di una sperimentazione architettonica, una 'cartolina illustrata del progetto" che in qualche modo (e per fortuna) è sfuggita alle demolizioni e al marchio della perdita di significato. La descrizione del progetto potrebbe far pensare a una componente di voyeurismo, ma è invece la trasparenza a fare da elemento unificante delle fotografie, che ritraggono, per esempio, una giovane donna che mangia cibo take-away in una cucina di uno sconvolgente rosa pastello; un giovanotto che sistema i diffusori del suo iPod, inquadrato dalla moquette nocciola e dalla parete bianca; e gli scacchi marrone delle piastrelle di un bagno.
Le immagini di Larsson sono composte, e certamente controllate, ma non sono opera di un maniaco del controllo e in particolare di un fotografo d'architettura (una cosa non esclude l'altra). Larsson, noto per i suoi ritratti fotografici di "musicisti, danzatori e altri creativi" coglie le differenze tra gli appartamenti di Marina City come coglierebbe le differenze tra volti umani: attento all'espressione, al movimento inavvertito, perfino ai difetti. Analoga presenza ha il punto di vista di Gil, architetto ed egli stesso residente a Marina City. La struttura definisce ogni scatto, pareti e soffitti sono in primo piano come le figure umane. Ma non prevale mai il senso che queste scene siano state in qualche modo 'progettate', che i mobili siano stati risistemati, i tavoli sgomberati o che a un appartamento sia stato dato un peso estetico superiore a un altro. La fotografie non sono artificiali né sentenziose, e si astengono dal contrapporre un cattivo gusto a uno buono, o il moderno al classico, perfino nel contesto di un'architettura d'avanguardia.
Larsson e Gil mostrano come i residenti si siano allontanati spesso e volentieri dall'originaria visione di Goldberg nella decorazione e talvolta nella ristrutturazione (buttando giù a volte intere pareti) dei singoli appartamenti. Ma contemporaneamente "Inside Marina City" non dà alcun valore a questi cambiamenti. Quel che fa, in piena scioltezza, è mostrare come uno spazio fatto per vivere diventi uno spazio vivo; come inizi a rappresentare il suo inquilino nell'aspetto e nel carattere. Naturalmente si dice la stessa cosa dei barboncini e dei cocker spaniel, no? Ma è proprio questo genere di confortevole normalità che rende così convincente "Inside Marina City". L'avanguardia può essere appannata dall'uso dell'uomo, ma forse le buone idee dell'architettura devono essere così malleabili da evitare da farsi mettere sotto scacco dal tempo e dall'uso. "Inside Marina City" sottolinea quanto lo spazio possa essere amorfo, anche quando la forma è così consapevole di sé.
All'inaugurazione della mostra, a Los Angeles il 4 ottobre, si è parlato molto di un altro progetto di Goldberg a Chicago: il Prentice Women's Hospital (1975). Attualmente vuoto e a rischio di demolizione, il Prentice è uno degli argomenti di conversazione prediletti di architetti, critici e fautori della conservazione, per la maggior parte in mobilitazione d'emergenza per salvare la struttura. La conversazione cadeva a proposito per "Inside marina City", non solo per il rapporto tra Chicago e Goldberg, e per il fatto che si tratta anche qui di una forma particolare (in questo caso un trifoglio), ma perché riguarda gli spostamenti che si verificano in una città o in un edificio: non solo quelli umani, ma quelli di significato. Inside Marina City dà corpo al significato esattamente così: come presenza nello spazio e come suo imprescindibile inquilino.