La Zurigo di oggi è la costruzione concreta dello scenario votato allora. Il perdurare di una politica comune che si è tramandata di amministrazione in amministrazione. Si decise allora di fare in modo di attirare in città i giovani, le forze creative, i ricercatori, rendendo la città vivibile, istituendo spazi pubblici che potessero offrire svago e divertimento a tutti, senza il bisogno di consumare servizi aggiuntivi. Capirono che questa era l'unica possibilità per assicurare prosperità a una economia postindustriale. Vennero aperte le cosiddette "stanze del buco", dove i tossicodipendenti erano assistiti. In pochissimo tempo, si eliminò la micro-criminalità e i gravi problemi sociali e sanitari legati al mondo della tossicodipendenza. Oggi Zurigo è nel pieno della sua tabella di marcia verso quell'idea di città che i suoi abitanti hanno votato vent'anni fa. Una città che si sta espandendo il lungo e in largo. Una città con un mercato immobiliare alle stelle, con una grande domanda di alloggi ampiamente insoddisfatta, con un bilancio comunale in attivo e con i mezzi pubblici immancabilmente puntuali.
All'interno di questo scenario, la Kunsthalle s'inserisce in un programma di rigenerazione e di espansione dell'ex area industriale nota come Züri-West. Una (ex) area industriale dismessa che si ritrova compresa tra la stazione centrale, la stazione della S-Bahn di Hardbrücke e il fiume Limmat lungo il quale la città si sta espandendo. Un paesaggio metropolitano di grande fascino caratterizzato da un viadotto ferroviario ottocentesco in pietra le cui arcate sono state abitate dando vita ad un complesso che prende il nome di Viadukt (egregia risistemazione progettata da EM2N. E ancora una bretella urbana sopraelevata che sovrasta gli edifici e dove gli stessi Gigon e Guyer hanno edificato la Prime Tower, un edificio di grande qualità paesaggistica già diventato icona della nuova area di espansione zurighese, che vanta il primato di altezza di tutta la confederazione. In una città in espansione come Zurigo che si ritrova degli edifici industriali in prossimità delle due principali stazioni ferroviarie ogni metro quadro è piombo pronto ad essere commutato in oro.





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