Il progetto di Christ & Gantenbein a Liestal è molto grande. Ciò nonostante fa elegantemente in modo che chi vi passa accanto non se ne accorga. L'edificio è due volte più grande (e due volte più alto) di quanto lo si giudichi quando si scende dal treno alla stazione di Liestal. Ma non si può fare a meno di notarlo: un corpo nero (oscuro) che galleggia sull'asfalto a destra della stazione, di poco disassato rispetto al centro cittadino.
Si trova poco fuori dal centro, in una zona abbastanza vicina a quello che si potrebbe considerare il centro storico, se si vuol mettere a confronto una vecchia idea di città con una nuova concezione. E, tuttavia, è posizionato a una tale distanza di rispetto dalle preesistenze da poter proclamare una nuova concezione urbana. Una condizione non dissimile da altre situazioni generali del trasporto pubblico si condensa in un paradigma urbano valido per le analoghe aree diffuse nel tessuto europeo.
L'edificio s'inserisce in un piano regolatore, ma in realtà lo anticipa. Come un messaggero annuncia una realtà futura: quella del piano regolatore elaborato dallo stesso studio. In tutta la sua evidenza, l'edificio mostra in sé l'idea di una città fatta di palazzi con vie strette. Esprime una densità ottenuta e come argomenti non usa gli esercizi di espressione personale e di altezza, ma piuttosto l'intensa urbanizzazione e l'uso massimizzato delle disponibilità. Ma non lo fa ancora del tutto: per ora l'edificio comunica qualcosa che verrà.
Anche se l'idea stessa di palazzo è il cuore della sua forma urbana, l'edificio in sé e per sé non vi si adatta: il sito è troppo piccolo. Le vie e la topografia che l'edificio fronteggia non sono usate per conferire al progetto la sua forma principale pura e semplice, sono piuttosto intese come accidenti in relazione con un paradigma che non ha reale importanza. Col tempo le cose cambieranno; per ora il loro impatto viene semplicemente raffigurato.
Esercizio di non adattamento
L'edificio di Christ & Gantenbein per la banca cantonale BLKB è una macchina da lavoro pragmatica, un edificio commerciale che sfrutta la massima superficie possibile, celato in un esplicito, esaustivo breviario di morfologia classica.
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- Kersten Geers
- 05 aprile 2012
- Liestal
Come espressione in sé del suo progetto urbano, la facciata viene usata come principale modalità operativa. L'edificio non è rettangolare, ma in qualche modo la ripetitività delle facciate riesce a mascherarlo. La facciata è costruita con scurissimi pannelli di vetro prefabbricati incassati, che creano semplici ma gigantesche finestre. È la facciata che fa l'edificio, conferendogli un coerente ordine generale. Poi, dove si tocca/colpisce il terreno, ci sono degli aggiustamenti. Qui la forma della base viene sospinta all'interno e la "corretta" facciata viene omessa. Se la facciata prefabbricata dà un certo senso di solidità, un fattore di quiete, questi accidenti distraggono l'attenzione dall'enormità della mole dell'edificio. Da pseudoprotagonisti fanno da mediatori tra la pura massa dell'edificio e la strada.
L'edificio è gigantesco: metà della sua superficie è sotto il livello del suolo. Si entra dal livello mediano: uffici sopra, parcheggio sotto, commercio al centro. Si palesa qui la conseguenza ultima dell'edilizia contemporanea: l'edificio è pragmaticamente una macchina da lavoro, un edificio commerciale, la massima superficie possibile, il tutto celato in un esplicito, esaustivo breviario di morfologia classica. Christ & Gantenbein lo sa, lo capisce e ne mostra le conseguenze in tutta la loro ambiguità. Proprio in questa consapevolezza l'edificio eccelle. La sede della banca BLKB non è un progetto di lusso ambizioso, ma un pragmatico edificio dove tutto è previsto e dove due aspetti sono progettati in particolare: le protagoniste sono le vetrate e la facciata. Ci sono un bell'atrio, una geometria particolare della pianta e una collocazione intelligente della struttura che permette alla facciata di ritrarsi, consentendo il curioso, particolare modo di toccare il suolo.
Su ciascuno dai lati questo contatto particolare con il suolo risolve dei problemi urbanistici: verso la stazione aggiunge una scalinata per collegarla alla parte più bassa della città. Sul retro (il lato più scultoreo) permette alla strada preesistente di restare al suo posto. Sul fronte organizza una piattaforma per la fermata degli autobus, proteggendo i passeggeri dalla pioggia e offrendo contemporaneamente la facciata principale agli acquisti e ai servizi. L'urbanistica si realizza attraverso l'edificio, come il risultato di un'ipotesi. Dove l'edificio non vi si adatta, la manipola coscientemente ed esprime le esigenze e i desideri del futuro cittadino di Liestal: una profezia che si autorealizza.