Sopra le onde di una moquette verde che a tratti si arrotola a creare delle sedute, 325 contenitori trasparenti (fotobioreattori contenenti nove tipi di alghe, dal verde menta al rosa tenue, al più fangoso marrone) pendono da una struttura di cavo acrilico a catenaria. Ciascuna è fornita di un lungo tubo di plastica trasparente in cui EcoLogic invita a soffiare, per assistere all'ossidazione e alla crescita delle alghe nutrite dall'anidride carbonica del fiato. Ogni fotobioreattore reca su un lato un codice QR (il codice quadrato usato negli acquisti tramite telefono cellulare). Fotografando il codice ogni visitatore dotato di smartphone può accedere con il proprio telefono a una pagina di informazioni sulle alghe che ha nutrito. Può perfino mandare un tweet per segnalare il suo gesto. Uno schermo all'interno dell'esposizione mostra un paesaggio tridimensionale in movimento (un giardino virtuale) che risponde all'insieme delle interazioni tra i visitatori e le alghe. Nel mondo di H.O.R.T.U.S. (Hydro Organism Responsive to Urban Stimuli, "Organismi acquatici sensibili agli stimoli urbani") la biologia si fa architettura, l'architettura si fa biologia in una fonte creativa e pubblica di scambio di conoscenza.

"Si diventa dei cibergiardinieri", conclude, e la natura concreta del progetto incoraggia forme di auto-organizzazione. Il paesaggio tridimensionale (su uno schermo collocato su uno 'stelo' metallico) mostra il panorama dei ritratti dei giardinieri a mano a mano che, uno per uno, lanciano i loro tweet diventando parte del paesaggio in mutazione. Tempo fa le installazioni interattive implicavano una quantità di sensori, mentre entrare in rapporto con H.O.R.T.U.S. è più facile: uno strumento pubblico per interagire con l'informazione. "Il progetto induce a riflettere sull'agricoltura e sul giardinaggio, ma c'è un altro piano di diffusione della conoscenza possibile, che è la coltivazione virtuale della conoscenza. Tecnologie mediatiche e sistemi materiali si uniscono."

"EcoLogic fa ricerca sul futuro", dichiara Tommaso Principi, architetto, associato dello studio genovese Open Building Research, che ha da poco aperto una sede a Londra. Ritiene che sia "un'ottima sintesi tra continuità e presa di coscienza, buon design e interazione". "È una prospettiva a metà strada tra installazione artistica e architettura." Può essere parte di un'architettura del futuro? Certamente, in quanto "prototipo di una nuova interfaccia tra interno ed esterno. Non ci sono in Italia altri architetti che lavorino in questo particolare modo".
Le alghe sono microorganismi onnipresenti in natura e la coltivazione delle alghe a scopo alimentare, come carburante alternativo e per altri scopi è un'attività produttiva in forte espansione.


H.O.R.T.U.S
Hydro. Organisms. Responsive. To. Urban. Stimuli
Architectural Association
fino al 11 febbraio 2012

Icone senza tempo: il divano Marenco di arflex
Progettato da Mario Marenco, questo capolavoro del design italiano, fa scuola da più di cinquant'anni.