All'interno del ciclo di mostre "Three Cities in Flux", un'indagine sulle strategie di riqualificazione urbana di Londra, Milano e Roma curata da Marina Engel all'Accademia Britannica di Roma, Stefano Boeri ha presentato in febbraio una serie di progetti per la città di Milano. Titolo della mostra: "BioMilano".
Come di consuetudine, per gli eventi all'Accademia Britannica, la mostra si è aperta con una conferenza. Senza l'ausilio di immagini, a causa di un problema tecnico, Boeri ha iniziato a raccontarci la sua idea di Milano, dell'architettura, del rapporto che questa ha con la sfera economica, politica e culturale, e del ruolo che oggi ha l'architetto in questo complesso scenario. Una visione forte e precisa, come trama di un racconto che è riuscito a catturare l'attenzione del pubblico che riempiva l'intera sala.
La mostra presentava sei progetti su Milano, una selezione molto accurata rispetto alla produzione di Boeristudio : il concept-plan per l'Expo 2015, il Metrobosco, il Bosco Verticale, la Casa Bosco, Ruralità urbana e il piano di recupero delle Cascine. Progetti per loro natura molto diversi e con storie molto differenti, provenienti dal mondo dei grandi eventi internazionali, da incarichi privati, da politiche locali, da ricerche universitarie e da esperienze didattiche. Alcuni fanno parte di un acceso dibattito che arriva a occupare le pagine dei quotidiani, mentre altri sono riflessioni che cercano di dare una risposta ai problemi della città, che non riguardano soltanto Milano, ma anche molte delle capitali europee. È una mostra che in qualche modo rappresenta una cronaca degli eventi che stanno animando il dibattito culturale e politico sulla città.
BioMilano: strategie di salvezza urbana
Sei idee per una metropoli della biodiversità aprono il dibattito sulle modalità di rigenerazione della città.
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- Matteo Costanzo [www.2ap.it]
- 06 marzo 2011
- Roma
Il percorso espositivo era strutturato in due momenti. Entrando nella prima sala, si veniva proiettati in una Milano diversa da come la conosciamo oggi, la Milano di un futuro prossimo, nell'anno 2030. Su una grande parete, sei accuratissime viste assonometriche compongono il manifesto per una BioMilano. Ogni disegno corrisponde a un progetto in mostra e sei monitor, posti sul pavimento, permettono uno sguardo ravvicinato degli scenari che saranno realizzati. In fondo alla sala, una grande immagine a volo di uccello mostra la città nella sua complessità, un'immagine che ha l'obbiettivo di visualizzare a livello territoriale le conseguenze generali di queste strategie rigenerative.
Passando attraverso un corridoio, sulle cui pareti scorre un'analisi delle biodiversità animali e vegetali presenti nel territorio milanese, si arrivava alla seconda sala, dove i sei progetti erano approfonditi nella loro specificità. Una grande fascia continua, che ricopriva tutte le pareti, descriveva attraverso immagini e disegni la natura dei sei progetti, mentre una serie di plastici occupava lo spazio vuoto della sala. Si susseguivano in questo racconto l'orto botanico planetario per l'Expo 2015, come modello di una nuova agricoltura. La grande fascia di foresta produttiva di Metrobosco, come nuovo confine urbano. Le due torri di abitazioni e alberi del Bosco Verticale, idea di un'architettura biologica. Il sistema di case prefabbricate in legno Casa Bosco, che sfrutta l'intera filiera del legno locale. La strategie di bonifica vegetale e biologica Ruralità urbana, per la decontaminazione e la riconversione di suoli inquinati in aree verdi pubbliche. E, infine, il piano di recupero delle 60 Cascine, come costellazione di epicentri per l'agricoltura di prossimità. Boeri ha presentato attraverso questi sei progetti un modo alternativo di intendere lo sviluppo urbano di Milano oggi, sei idee che vogliono comporre un nuovo patrimonio collettivo di riflessione. Immaginare una città nuova, una città che non ha più bisogno di crescere, ma che invece deve riconoscere i suoi confini, riappropriarsi di intere parti di suolo ed essere capace di innescare nuove economie legate alle sue risorse.
Boeri ha presentato attraverso questi sei progetti un modo alternativo di intendere lo sviluppo urbano di Milano oggi, sei idee che vogliono comporre un nuovo patrimonio collettivo di riflessione.
Non credo che "BioMilano" vada letta come una visione che usa il "verde" quale unica strategia di salvezza delle nostre città, ma piuttosto come una serie di idee necessarie per un dibattito sulle modalità di rigenerazione della città, sulle sue possibilità ancora inespresse, possibilità non solo legate alla produzione di spazi, ma capaci di generare processi economici locali, legati al proprio territorio. Matteo Costanzo
BioMilano
British School at Rome
via Gramsci 61, Roma