Il quartiere generale del Giant Interactive Group è un complesso di grandi dimensioni, che Morphosis sembra aver lasciato cadere nel mezzo di un vasto e desolato territorio. È lungo, basso e snello, opaco e trasparente, con un tetto verde ondulato che conferisce una piacevole varietà topografica a un sito ricavato da un terreno piano e acquitrinoso. Situato a Songjiang, antico centro oggi assorbito da Shanghai, sarà il fulcro di una nuova "zona industriale civilizzata": per ora si erge in totale solitudine.
Una strada asfaltata di fresco e sgombra da traffico divide il campus e articola elegantemente il programma in "attività produttive" a est (uffici, sale riunioni…) e "tempo libero" a ovest (palestra e piscina, club, bar e ristorante…). Lontano dalla città, il campus comprende tutti i servizi: tanto il committente quanto gli architetti, infatti, non hanno lesinato i mezzi nel fornire un'ampia gamma di servizi professionali e di intrattenimento ai dipendenti, molti dei quali risiedono qui, ma sono abituati alla frenetica attività di Shanghai. In tutto il campus sono presenti numerosi spazi collettivi: grandi e piccoli, interni ed esterni, definiti e vaghi. Ci sono una biblioteca e un auditorium, sale riunione e stanze per fumatori; vialetti assolati e angoli all'ombra, un vasto tetto scalabile e una stretta banchina che si allunga verso il centro di un laghetto fiancheggiato da alberi. Questi pensosi "spazi terzi" rappresentano una delle caratteristiche più tipiche del campus e suggeriscono l'esistenza di un cuore tenero e solidale dietro la corazza esterna dell'edificio.
Com'è ovvio, però, partite di badminton, abbracci affettuosi al chiaro di luna e pause caffè non sono esattamente gli ingredienti di una multinazionale. Appena a est del molo, sospesa sopra il lago, c'è la parte più spettacolare della struttura: è una scatola spiegazzata montata a sbalzo che ospita la sala riunioni, l'ufficio e la zona relax riservati alla straripante personalità di Shi Yuzhu, il proprietario della Giant. Yuzhu è una figura affascinante: fattosi interamente da sé, ha trasformato il Giant Group in una delle società più redditizie del Paese. In parte inventore, in parte giocatore d'azzardo, metà saggio, metà piazzista, rappresenta uno dei profili più iconici della Cina post-comunista. Ha investito denaro e fiducia nella proposta dello studio statunitense, e in non poche, ma cruciali, occasioni ha respinto i pareri dei suoi collaboratori, in modo che l'edificio potesse essere realizzato secondo i desideri degli architetti. Alla fine, risulta un'opera che impressiona per coerenza: indiscutibilmente Morphosis. Questo, forse, è il problema. Il quartier generale porta il marchio dei suoi progettisti: è complesso e futuristico dal punto di vista formale, trattenuto nella gamma cromatica e controllato nei materiali. È un ambiente di design totale, dal tetto ondulato alla sagoma che fa pensare a un lungo posacenere: l'effetto è, insieme, sottotono e sopra le righe. Lo spazio riservato a Shi Yuzhu ne è un buon esempio: l'interno è convenzionale, ma non semplice. All'estremità, la sala riunioni direzionale è uno spazio luminoso e, in gran parte, trasparente, che sembra costantemente sul punto di implodere. Il bianco è ovunque: il soffitto è in panelli di gesso e le pareti in Swisspearl. Il pavimento è in vetro, un espediente molto comune di questi tempi, ma in questo caso di grande effetto, dato che il visitatore non ha altra scelta che contemplare le torbide acque del lago, sopra le quali ha luogo la riunione.

Sul lato opposto sorge la controparte stilistica della suite di Shi: un'area di bacini e piscine che addolcisce i tratti più spigolosi del complesso. Per raggiungerla, si percorre una passerella sospesa, che ne rappresenta il principale asse di circolazione, nonché una delle sue caratteristiche più invitanti. Sulla destra, gli uffici: soleggiati e aperti, presentano un'atmosfera di distesa produttività. Nel suo primo incarico in Cina, Morphosis sembra aver inserito un elemento di gerarchia orizzontale di stampo californiano: tutti gli impiegati, dirigenza compresa, dividono un unico spazio, con locali privati riservati unicamente ai pochi rappresentanti dei ranghi più alti e alle loro segreterie.


Ma nella stessa stanza, e in altri punti, ho individuato lampi di brio,, che fanno pensare a un futuro più luminoso per questa struttura. Ai pannelli a grata dei soffitti qualcuno ha appeso un assortimento di palloncini rosa, rossi e gialli. All'esterno, lungo le pareti in cemento dell'edificio, sono allineati vasi con fiori nella stessa gradazione di bianco. Contro l'architettura meccanica di Morphosis, questi garbati segnali del calore umano creano un'atmosfera tranquillizzante, quasi terapeutica. Per molti aspetti, il complesso incarna l'antitesi dello stile aziendale della Cina contemporanea: l'ingresso è controllato, quasi impercettibile; i dettagli sono ridotti al minimo e il profilo è modesto, privo di qualsiasi imponenza. E, se l'attitudine dei leader cinesi nel far uso di vistose espressioni di potere oggi modella le loro città, il progetto di Morphosis offre un valido contrappunto. Ma non possiamo reprimere la sensazione che avrebbe potuto usare un po' della passione e dell'orgoglio che persino l'architettura più banale di Shanghai sa esprimere. Credo sia comprensibile che tocchi agli occupanti di questi spazi mostrare tale passione e tale orgoglio: per appropriarsi di questo alieno, addobbarlo e aggiungere un po' di ciccia alle sue ossa. Brendan McGetrick


Shanghai, China
Architects: Morphosis Architects
Design Director: Thom Mayne
Project Manager: Tim Christ, Paul Gonzales
Project Architects: Hann-Shiuh Chen, Mario Cipresso, Ted Kane
Project Designer: Leonore Daum
Project Team: Patrick Dunn-Baker with Andrew Batay-Csorba, Marty Doscher, Graham Ferrier, Chris Herring, Debbie Lin, Kristina Loock, Yichen Lu, Scott Severson, Mohamed Sharif, Suzanne Tanascaux, Chris Warren
Project Assistants: Adam Bressler, Soohyun Chang, Guiomar Contreras, Laura Foxman, Joe Justus, Michelle Siu Lee, Hugo Martinez, Mark McPhie with Kyle Coburn, Brock Hinze, Sunnie Lau, Greg Neudorf, Christin To, Jose Vargas, Dana Viquez, Mike Patterson, Nutthawut Piriyaprakob, Aleksander Tamm-Seitz
Structural Engineering: Bao Ye, MAA Engineers, Thornton Tomasetti Group, Inc.
Design Institute: Moh and Associates Inc.
Electrical Engineering: IBE Consulting Engineers, MAA Engineers
Mechanical Engineering: IBE Consulting Engineers, MAA Engineers
Interior Design: Morphosis
Landscape Design: SWA Group
Contractor: China Construction Third Engineering Bureau
Local Architect: SURV
Client: Giant Interactive Group
Built area: 23,996 m² (gross)
Design phase: 2005 – 2006
Construction phase: 2006 – 2010




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