Una retrospettiva importante dedicata a Arata Isozaki e in particolare alle sue architetture non realizzate, che dotate di un carattere utopico, furono abbandonate dalla storia. Senza lo scopo di una trasformazione obbligata in realtà, i progetti ‘City in the Air’, ‘Computer-aided City’, ‘Fictional City’ e ‘Mirage City’ ebbero un ruolo importante nel panorama dell’architettura contemporanea, fino ad allargarne addirittura i confini.
La mostra, inoltre, presenta l’installazione Electric Labyrinth; progettata nel 1968 per la Triennale di Milano, mai realizzata, fu finalmente costruita nel 2000. Dopo Shanghai, l’esposizione si sposterà a Guangzhou (14 agosto – 14 settembre 14; www.gdmoa.org) e a Qingdao (X ottobre – ottobre).