“In primo luogo, è importante non perdere la gioia di vivere perché si ha paura di morire”: quando a Maggie Keswick Jencks fu diagnosticato un terribile male, il verdetto le fu comunicato in una fredda stanza d’ospedale. Invitata a lasciare libero l’ufficio, si ritrovò sola ad affrontare se stessa e un improbabile futuro in uno squallido corridoio. Nel tempo che le rimase, Maggie curò se stessa con speranza; allo stesso tempo, coinvolse il marito, Charles Jencks, nel progetto di una serie di centri, nei quali un malato di cancro “poteva dire tutto quello che sentiva, senza aver paura di turbare familiari o amici”.
Architetture confortanti o giocosamente infantili nelle loro forme, come il Maggie Centre di Dundee, recentemente terminato da Frank O. Gehry. A sua volta, Charles Jencks pensò che il modo più consapevole di onorare questa promessa era invitare una serie di progettisti internazionali ad entrare in una sfera molto intima – quella dei sentimenti – in punta di piedi. A Maggie è dedicata questa mostra presso il Soane Museum di Londra: a lei e ai suoi amici – Libeskind, Rogers, Murphy, Page and Park, Hadid, Hawkins and Brown – che ogni giorno onorano con la loro opera creativa la sua memoria. L.B.
16.4.2004-16.6.2004
Maggie’s at the Soane
Sir John Soane’s Museum 13 Lincoln’s Inn Fields, London
T +44-20-74404246
https://www.maggiescentres.org
Maggie Centres: architetture confortanti
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- 06 aprile 2004