Paura di volare? Il trampolino di Zaha Hadid a Innsbruck

Nel 2002 Domus presentava l’opera scultorea della più celebre tra le archistar con le parole di Lilli Hollein e le immagini di Helène Binet.

All’inizio degli anni 2000, Zaha Hadid si era posizionata come regina indiscussa dello star system architettonico grazie alle forme fortemente scultoree delle sue opere, manifesti di gestualità espressiva tra decostruttivismo e progettazione parametrica. Anche le geografie dell’architettura si stavano trasformando, con nuove città e nuovi paesaggi che si affacciavano alle cronache, nei quali si realizzavano nuove opere subito candidate allo status di instanti con. È il caso della torre per il trampolino da sci di Innsbruck: Domus, che è in dialogo con Hadid fin dai primi anni ‘80, sceglie di raccontarla nel dicembre 2002, sul numero 854, con le parole di Lilli Hollein e le immagini di Helène Binet.

Paura di volare?

I tirolesi sono un popolo duro e ostinato. Armati di una fede incrollabile in sé stessi e in Dio, sono sempre riusciti a difendersi da qualsiasi influsso ostile che dal mondo esterno cercasse di penetrare nelle loro vallate alpine. La zona del Bergisel, in particolare, fu teatro degli eventi più decisivi per l’identità nazionale dei tirolesi: nel 1809 su questi campi di battaglia le truppe di Andreas Hofer lottarono per la libertà, sconfiggendo i bavaresi per soccombere però subito dopo alle armate napoleoniche.

La resistenza dei tirolesi a ogni influenza politica esterna si è estesa per molto tempo anche all’architettura. Negli ultimi anni, tuttavia, a Innsbruck e nei dintorni sono sorti alcuni edifici degni di nota: l’interesse verso l’architettura contemporanea internazionale ha preso il via con il municipio di Dominique Perrault, cui si sono aggiunti l’università di Henke/Schreieck e un edificio per uffici di Ben van Berkel.

Domus 854, Dicembre 2002
Domus 854, Dicembre 2002

Il massimo risultato di tutti questi sforzi è però senza dubbio il nuovo trampolino di salto con gli sci costruito da Zaha Hadid sul Bergisel, un’architettura dall’affascinante leggerezza che possiede l’eleganza, la maestosità e lo slancio indispensabili per chi voglia misurarsi da pari a pari con questo sito e con le sue qualità. Alto una cinquantina di metri, il nuovo impianto ha preso il posto del trampolino precedente che risaliva al 1927. Anche quest’ultimo era una struttura di grande impegno tecnico e ingegneristico, con una veduta che lasciava a bocca aperta così come con la pista tagliata nel bosco che sovrasta la città di Innsbruck e con il panorama della Catena del Nord sullo sfondo.
In occasione dei Giochi olimpici invernali del 1964 il trampolino era stato completamente rinnovato, almeno secondo gli standard dell’epoca: ma nel tempo le prestazioni e i modi d’uso di questo genere di impianti sportivi sono mutati. Se nel 1928 il record mondiale di salto con gli sci corrispondeva alla mediocre distanza di 63 metri (a quel tempo considerata sensazionale), nel gennaio del 2002 il saltatore tedesco Sven Hannawald ha stabilito sul nuovo impianto, non ancora del tutto terminato, il primato di 134,5 metri.

Domus 854, Dicembre 2002
Bergisel Ski Jump, Innsbruck, Austria. Fotografia di Hélène Binet. Courtesy Zaha Hadid Architects.

La realizzazione di un nuovo trampolino era dunque in programma da molto tempo, tanto che si era già bandito un primo concorso rimasto però senza esiti significativi. Alla fine del 1998 un incidente avvenuto durante una manifestazione di snowboard, seguito da un’ondata di panico tra la folla, causò cinque morti e determinò una urgente ripresa dell’iter progettuale. I tempi hanno avuto un’immediata accelerazione: nuovo concorso nel 1999, inizio della fase di progetto nel 2000, demolizione del vecchio trampolino e apertura del cantiere nel 2001, completamento e inaugurazione del nuovo impianto nel 2002. Un cantiere piuttosto veloce, costato però 13,5 milioni di euro.

Domus 854, Dicembre 2002

Dal punto di vista tipologico questo “ibrido organico”, come la stessa Hadid definisce la nuova architettura, è una sorta di incrocio tra una torre e un ponte. Un bar e una terrazza panoramica forniscono il pretesto anche al pubblico meno appassionato e meno coraggioso per salire sulla torre: il che avviene in maniera più comoda che in passato, grazie al doppio impianto di risalita con una cabina riservata ai saltatori e una al pubblico. La torre in cemento armato a vista – la cui lavorazione davvero pregevole si avvicina molto agli standard giapponesi – ha una superficie al piede di 7x7 metri; l’utilizzo di casseforme inclinate ha permesso di raggiungere una quota di circa 48 metri. Una piattaforma aggettante sostiene la testa del trampolino, una struttura unitaria rivestita in metallo che accentra in un elegante moto rotatorio le attrezzature tecniche (la pista di partenza e la piattaforma di salto), il bar e la terrazza panoramica. La costruzione domina orgogliosamente la città: come un serpente o una sciarpa sollevata dal vento, la pista di lancio gira intorno alla torre per slanciarsi a valle e atterrare sui prati dopo un percorso di 90 metri, con un gesto maestoso cui si accompagna un eccezionale senso di leggerezza.

Domus 854, Dicembre 2002
Bergisel Ski Jump, Innsbruck, Austria. Fotografia di Hélène Binet. Courtesy Zaha Hadid Architects.

Tra il progetto del 1999 e la realizzazione definitiva sono state apportate varie modifiche ad alcuni aspetti essenziali del manufatto. Contrariamente a quanto richiedeva il bando di concorso, si è riusciti ad esempio a fare a meno dei pilastri del vecchio trampolino. Scaricando staticamente la pista di lancio, cioè l’insieme di quelle superfici su cui i saltatori scivolano prima di lanciarsi nel vuoto, la struttura è stata trattata in maniera analoga a quella di un ponte. Il trampolino infatti si tende oscillando liberamente tra la torre e la zona di atterraggio, con una soluzione di grande eleganza.

Anche la sommità del trampolino, in cui è ospitato il ristorante, ha subìto alcune variazioni rispetto al progetto di concorso. Inizialmente Hadid, anche a causa della conoscenza non approfondita del contesto, aveva pensato a una serie di finestre che aumentavano gradatamente di dimensioni indirizzando lo sguardo sulla città di Innsbruck. La versione definitiva comprende invece un bar panoramico da 150 posti, che offre una spettacolare veduta a 360 gradi sul paesaggio circostante e sulle montagne che lo cingono.

Domus 854, Dicembre 2002
Domus 854, Dicembre 2002

I saltatori che scivolano verso la città e il panorama da cartolina diventano così l’attrazione principale; ma anche nei periodi in cui non si svolgono gare, le splendide vedute, la particolarità dell’architettura e l’offerta gastronomica del ristorante sono una buona ragione per fare tappa al Bergisel.

Lo stesso effetto panoramico a 360 gradi si riscontra osservando il trampolino dal centro di Innsbruck e dai colli circostanti: cambiando angolo di visuale si scoprono aspetti formali inattesi, mentre elementi sempre nuovi compaiono in primo piano. Un altro aspetto decisamente positivo è il modo armonioso in cui la costruzione si inserisce nella natura in ogni stagione dell’anno. Combinando il calcestruzzo a vista con un rivestimento metallico argentato e rilucente, Hadid si pone in contrasto con i prati verdi e le mucche al pascolo in estate, entra in sintonia con lo splendore dell’autunno e rivaleggia con le scintillanti distese di neve e le cime affilate delle montagne in inverno, dando prova ancora una volta di grande sensibilità. Anche di notte il trampolino non smette di rilucere: la pista di lancio e l’interno del bar cambiano colore ed emanano un bagliore intenso che fende l’oscurità.

Domus 854, Dicembre 2002
Bergisel Ski Jump, Innsbruck, Austria. Photography by Hélène Binet. Courtesy Zaha Hadid Architects.

La trasformazione operata da Hadid su questo impianto sportivo (un tema alquanto singolare) dà come risultato ben più di una piacevole cornice per la disputa di gare sportive. È come se la progettista fosse riuscita a materializzare le sensazioni degli stessi saltatori, creando un nuovo emblema per una regione in cui quasi ogni individuo vanta uno stretto legame con lo sport, la natura e la propria identità culturale. Anche perché finalmente ci si è decisi a levare lo sguardo oltre le cime delle montagne.

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