In mostra al MoMA, “Insecurities: Tracing Displacement and Shelter” indaga come architettura, arte e design affrontano i concetti di abitazione e rifugio.
Al Museum of Modern Art, la mostra “Insecurities: Tracing Displacement and Shelter” indaga il modo in cui i mondi dell’architettura, dell’arte e del design affrontano la nozione contemporanea di abitare, tenendo conto della crisi dei rifugiati e delle grandi migrazioni contemporanee.
Dati recenti delle Nazioni Unite indicano che, oggi, più di 60 milioni di persone in tutto il mondo sono rifugiati, richiedenti asilo o sfollati. Fino a non molto tempo fa, i confini erano tracciabili e riconoscibili. Oggi, numerosi territori di mare e di terra offuscano questa divisione determinata da forze esterne.
Come possiamo considerare l’abitare in uno stato di perenne movimento o di fuga? I campi profughi, un tempo considerati temporanei, stanno diventando una condizione permanente. Sono luoghi da esaminare, dove diritti umani e processi di urbanizzazione sono strettamente legati.
“Insecurities: Tracing Displacement and Shelter” indaga le modalità di rappresentazione del concetto di abitare come fonte di sicurezza e stabilità, riflettendo sulla condizione di permanente sconvolgimento dei rifugiati.
SHARE
PIN IT
SHARE
PIN IT
SHARE
PIN IT
Henk Wildschut, Calais, Francia, marzo 2016. Per gentile concessione dell'artista
SHARE
PIN IT
Rael San Fratello, Cactus Wall, 2014. Per gentile concessione dell'architetto
SHARE
PIN IT
Nader Khalili, Sandbag Shelter, 1995. Courtesy of California Institute of Earth Art and Architecture
SHARE
PIN IT
fino al 22 gennaio 2017 Insecurities: Tracing Displacement and Shelter Curatori: Sean Anderson con Arièle Dionne-Krosnick MoMA 11 West 53 Street, New York