The Supreme Achievement

Il nuovo spazio romano per l’architettura CAMPO presenta gli esiti di un progetto che ha coinvolto 12 studi di architettura e un gruppo di studenti sulla loro idea di città contemporanea.

The Supreme Achievement, Campo
I curatori Maria S. Giudici e Davide Sacconi hanno invitato 12 studi di architettura internazionali a formulare la propria posizione sulla città contemporanea attraverso l’elaborazione di un racconto e di un’immagine evocativa.
I contributi sono poi diventati la traccia per un workshop in cui studenti provenienti da diverse Università europee hanno costruito 12 modelli in gesso come dispositivi per innescare queste visioni urbane, a partire dalla scala dello spazio domestico.
The Supreme Achievement
The Supreme Achievement, veduta della mostra, CAMPO, 2015
L’idea della mostra, del workshop, e della successiva pubblicazione che ne raccoglierà i risultati nasce a partire dal progetto “Le dodici città ideali” pubblicato da Superstudio nel 1971. Meccanismi perfetti e distopici dove ogni incoerenza è eliminata, le dodici città mettono in discussione l’importanza della presenza del corpo umano nel futuro urbano, mentre rivelano ironicamente il destino dell’architetto: condannato all’ottimismo anche e soprattutto quando l’intera civilizzazione sembra essere giunta alla fine.
In qull’epoca di conflitti e trasformazioni lo studio fiorentino non immaginava un futuro possibile né utopico, ma piuttosto ambiva a ripensare l’architettura, al di lá della professione, come strumento di pensiero e conoscenza. Il formato stesso scelto per rappresentare questi “traguardi supremi”, un testo, un’immagine e alcuni precisi dettagli per ognuna delle dodici città, si configura come il progetto di un archetipo piuttosto che come soluzione a un problema, come domanda piuttosto che risposta.
The Supreme Achievement, veduta della mostra, CAMPO, 2015
The Supreme Achievement, veduta della mostra, CAMPO, 2015
Condividendo questo approccio, il progetto “The Supreme Achievement” intende aprire una riflessione e un dibattito sul ruolo che oggi l’architettura può avere nel produrre nuovi scenari, nuove forme di vita, nuovi orizzonti nell’immaginazione politica al di lá dei modelli convenzionali.
La mostra e il workshop sono il primo atto di CAMPO, uno spazio per dibattere, studiare e celebrare l’architettura che nasce a Roma dalla collaborazione tra Gianfranco Bombaci, Matteo Costanzo, Luca Galofaro e Davide Sacconi. CAMPO invita ricercatori, professionisti e studenti ad esporre progetti, esperimenti, ricerche che sfidano i modi convenzionali d’intendere la città, e a collaborare per indagare le potenzialità e i limiti dell’architettura come forma di produzione collettiva e conoscenza comune.

fino al 3 ottobre 2015
The Supreme Achievement
a cura di Maria S. Giudici e Davide Sacconi
il workshop e la mostra sono prodotti in collaborazione con black square press
con la partecipazione di: Alex Maymind, Amid.Cero9, Aristide Antonas, Behemoth, Dogma, Didier Fiuza Faustino, FORA + Beth Hughes, Map Office, Microcities, Miniatura, Philippe Morel, Raumlabor
CAMPO
via della Marrana 94, Roma

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