Una sola cosa appare certa in un orizzonte che continua a essere molto incerto. Innovazione, sostenibilità e soprattutto design sono gli assi – industriali, linguistici, semantici – attorno ai quali continua a disporsi il mondo della nautica. Il tutto sotto una nuova misura, un equilibrio che redime le iperboli del passato, anche recente, riaffermando una formula che sposa l’estetica con l’etica, producendo nuovi contenuti che continuano a sorprendere. Nel 2023, la produzione cantieristica della nautica da diporto italiana ha registrato il suo anno migliore in assoluto, raggiungendo la cifra record di 4 miliardi di euro di export, in crescita del 15,9 per cento rispetto al già eccellente 2022.
Un risultato raggiunto nonostante il rallentamento dell’economia del Paese in generale, e dell’export in particolare, a causa di molteplici fattori di criticità a livello internazionale. Un successo che, per l’Ufficio studi di Confindustria Nautica, si deve a molteplici fattori ma, in primis, alla leadership globale, confermata, a livello della produzione italiana di superyacht. Anche qui le cifre non lasciano dubbi: 600 yacht commissionati o in costruzione, per oltre 22.000 metri lineari complessivi, che rappresentano il primato assoluto del 51,4 per cento di ordini. Al secondo posto la Turchia, con 132 yacht in costruzione per circa 6.000 metri complessivi e i Paesi Bassi, 80 yacht e quasi 5.000 metri commissionati, solo per citare le prime tre posizioni nel mondo. In questo orizzonte, il legame tra mondo dello yachting e mondo dell’arredo è evidente.
La barca oggi non è più un’esperienza alternativa alla vita di terra, ma va sempre più in continuità, ricercata da persone che desiderano vivere a bordo – da soli o in coppia ma soprattutto con la famiglia e gli amici – con le stesse abitudini casalinghe, gli stessi volumi, le stesse materie, perfino gli stessi comfort. Tramontata la grande differenza fra la vita in mare e a casa, lo stile informale e quello formale, oggi la barca, soprattutto di livello, è vissuta come un prolungamento delle esperienze domestiche e professionali, proponendosi così come un ponte che fa vivere l’esistenza nella propria interezza e benessere. Il nuovo design della nautica esprime la sintesi di queste esigenze, con layout flessibili e ibridi, con ambienti meno rigidi e quindi più adatti alla qualità della vita a bordo, in particolare per quelle necessità che prima non erano contemplate e che potremmo definire trasversali, come l’ufficio, la palestra, la spa. La parola d’ordine rimane rigenerazione, che è parente stretta della sostenibilità ma che, ancora una volta, si realizza in un design human-centric che permette di trovare il proprio benessere senza soluzioni di continuità temporale o spaziale.
Immagine di apertura: il Custom Line 38 in navigazione di fronte a Dubrovnik, in Croazia. Questa navetta dislocante non è che uno degli esempi dell’eccellenza italiana nel campo della nautica, in special modo nel segmento delle imbarcazioni superiori ai 24 metri, nel quale il nostro Paese da solo produce il 51,4 per cento dei vascelli a livello mondiale.