Pubblicato in origine su Domus 944, febbraio 2011
A Palermo, ogni 14 luglio, un carro trionfale con la statua di Santa Rosalia viene trascinato a braccia dentro un corteo che chiude i giorni dell’omonimo Festino. Il corteo parte da Palazzo dei Normanni e, tra la folla e le luminarie, scende lungo l’antico asse arabo del Cassaro, incrocia i Re spagnoli pietrificati nel barocco dei Quattro Canti, prosegue verso i giardini arborei di Piazza Marina attraversa gli imponenti piloni del Foro Italico, dopo circa un miglio. Qui il carro di arresta e il corteo si scioglie nell’immensa festa popolare illuminata da giochi pirotecnici forse tra i più belli che sia dato oggi vedere. […]
Quando Philippe Daverio mi chiamò a inventare il carro del 386° Festino, arrivai a Palermo con scarse cognizioni di causa. Quartier generale era il teatro Nuovo Montevergini diretto da Alfio Scuderi. Si trattava di interpretare la tradizione e di riprogettarla, un dilemma che neanche il Postmodern era riuscito a risolvere, e nel mio caso si aggiungeva anche la religione. Privo di metodo, non potevo che rivolgermi al “Genio del Luogo”. Ma dove incontrarlo? Forse, passeggiando per le strade di Palermo, con un po’ di fortuna… Infatti, dopo qualche giorno di flânerie, il Genio si manifestò attraverso un carretto siciliano di balsa, confuso tra i souvenir di una vetrina del Corso. […]
Il secondo suggerimento mi raggiunse quando mi trovavo al porto. Palermo è tutta un porto, come dice il suo etimo; nel mio carro doveva pur esserci un vascello, sostenuto magari da flutti ebbri e guidato da un tonno veloce. Carretto e vascello, terra e mare, Sicilia appunto, da combinare insieme grazie al curvilineo barocco del gesuita Andrea Pozzo: ecco l’idea portante del progetto. […] Il progetto per varie ragioni rimase sulla carta, ma il 3 ottobre 2010 S.S. Benedetto XVI nella sua visita pastorale a Palermo ricevette dal Sindaco il modello del carro in scala, come dono della città.