Domus 1042 è il primo numero diretto da David Chipperfield, Guest Editor del 2020. Il contesto della pianificazione è il tema del numero, spiegato anche nell'editoriale: “Nell’era moderna, l’idea di pprogettazione urbana come disciplina professionale e la sua realtà come inevitabile requisito di sviluppo delle città non si sono mai incontrate facilmente”, spiega Chipperfield.
Quattro sono le sezioni di Domus curato da Chipperfield. “Agenda” comprende un testo di Reiner de Graaf, che in “Padroni dell’universo” parla della creazione di una nuova capitale, che dovrebbe esprimere l’aspirazione di una nazione ma che è ancora determinata da una storia fittizia; Vittorio Magnago Lampugnani afferma che la periferia è la sfida urbanistica e architettonica più urgente del nostro tempo e si interroga su come gestire le risorse preziose delle nostre città.
La sezione “Pratica” considera la pratica dell’architettura come un processo. Good Practice è dedicata al ruolo dell’architetto nel contesto sociale: questo mese David Chipperfield incontra Farshiv Moussavi per discutere di stratagemmi e micropolitica. In Affinities il curatore Ellis Woodman presenta tre nuovi edifici, tra cui la Z33 House for Contemporary Art a Hasselt di Francesca Torzo architetto, un grande blocco urbano triangolare.
“Design e Arte” considera le esigenze della società contemporanea in termini di oggetti – pratici ed estetici: László Moholgy-Nagy è visto da Alice Rawsthorn come l’archetipo per i designer contemporanei che lavorano in un contesto professionale più ampio e in Appunti di design una selezione di disegni di Enzo Mari è presentata da Jasper Morrison.
Domus esplora in “Reflections” il significato di un singolo disegno nell’evoluzione di un edificio: questo mese Marie-José Van Hee parla dello schizzo realizzato per la Casa Van Hee.