La prima edizione di “Milano Design City” è riuscita nel non facile intento di proporre un fitto palinsesto che concilia desiderio di confronto e necessità di distanziamento sociale: 171 tra eventi, presentazioni di nuovi prodotti, talk, workshop, tavole rotonde e mostre (che si sommano ai 350 online) e che, dal 28 settembre al 10 ottobre, danno vita a un salone autunnale del design.
Showroom, musei e gallerie d’arte tornano a rianimare le vie del centro. In mostra, ci sono nuovi progetti – spesso portati faticosamente avanti a distanza nonostante i lockdown a singhiozzo dei diversi Paesi – allestimenti scenografici, nuovi showroom, riedizioni e ampliamenti di collezioni. È un segnale positivo per il settore ed è una speranza per il Salone, fermo dallo scorso aprile. È anche l’occasione di presentare progetti e prodotti già quasi pronti dallo scorso aprile. Più di un imprenditore ha confessato di apprezzare questo modo più intimo e mirato di presentare i prodotti.
Potrebbe emergere l’idea di una nuova formula per il mondo del design? Come è già accaduto in molti altri settori, la pandemia ha messo a fuoco il desiderio, già presente in sordina, di un evento meno bulimico, meno stressante e da consumare in pochi giorni, in favore di un modo più ponderato di comunicare progetti, che spesso richiedono anni di affinamenti e ingegnerizzazione, oltre a cospicui investimenti.
Ecco, nella selezione della redazione, i progetti che ci sono piaciuti di più.
- Titolo evento:
- Milano Design City
- Date:
- 28 settembre - 10 ottobre 2020
- Sedi:
- Milano - luoghi vari, showroom, gallerie e musei

Nendo, Showroom Marsotto
Marsotto, brand ultracentenario dedicato alla trasformazione di marmi e pietre naturali, ha una nuova casa nel cuore di Brera, firmata Studio Nendo. Fin dalla vetrina, il marmo è l’unico protagonista: plasmato e modellato in modo leggero e anche ironico. “Una parte della facciata è stata configurata come una morbida scultura scavata nel muro, improvvisando una seduta, nella speranza che il vicinato si possa accomodare per una piacevole sosta”, spiega Oki Sato. Se l’esterno è uno scrigno che non svela nulla ma incuriosisce e invita a entrare, all’interno, in uno spazio “total white”, le collezioni Marsotto, Marsotto Edizioni e Marsotto Art sono esposte in modo scenografico su piccole piattaforme. I piccoli oggetti di Marsotto Lab sono invece disposti su una libreria in marmo. Foto Hiroki Tagma
Showroom Marsotto
Largo Treves 2, Milano

Ferruccio Laviani, The Anthology Impact, Lea Ceramiche
Quello che fuoriesce dalla vetrina dello showroom Lea Ceramiche e che sembra un grande e sfaccettato meteorite appena atterrato sulla Terra, è in realtà la mise en scene ideata da Ferruccio Laviani per comunicare in modo tangibile le peculiarità di Anthology, ultima collezione dell’azienda modenese che, usando le più avanzate tecnologie, riesce a mescolare l’estetica della pietra e quella del marmo. “Mi piaceva sottolineare la mineralità del materiale e, allo stesso tempo, dare l’idea di un materiale del tutto nuovo”, spiega il designer. Chi passa davanti alla vetrina non dovrà dunque nemmeno entrare per apprezzare la tattilità di questo materiale ceramico: a tratti in rilievo e a tratti liscio, che gioca con leggere sfumature di grigio.
Showroom Lea Ceramiche
Via Durini 3, Milano

Michele De Lucchi, Plissé, Alessi
Con l’inserimento di altri quattro elementi, Plissé diventa una vera e propria famiglia di piccoli elettrodomestici. Oltre al bollitore elettrico, presentato lo scorso anno, Michele De Lucchi ha disegnato frullatore, frullatore a immersione, tostapane e spremiagrumi. Con una presenza quasi scultorea, gli elementi della serie sono tutti uniti da una ricerca estetica ben precisa che richiama l’immaginario degli anni Cinquanta, come il tessuto fittamente pieghettato in verticale di cui porta il nome.
Showroom Alessi
Via Manzoni 14/16, Milano

Dimoregallery, [fil] NOIR
Nuovo allestimento per la Dimoregallery di Emiliano Salci e Britt Moran, nata nel 2014 al secondo piano di un palazzo milanese del XIX secolo, dove pezzi di metà secolo, italiani e stranieri, continuano a coesistere con oggetti contemporanei. Inedita è anche la collaborazione con i cinque designer e artisti contemporanei della collezione [fil] NOIR: l’israeliana Hagit Pincovici; l’ornamentalista Pierre Marie; le designer Stefania Loschi e Isabella Garbagnati di Ocra Studio; la designer Ilaria Bianchi; e l’artista della luce David Scognamiglio. Foto Silvia Rivoltella
Dimoregallery
Via Solferino 11, Milano

Sebastian Herkner, Litos, Cappellini
Il nome, Litos, pietra, è un omaggio al Parco Naturale di Porto Selvaggio uno dei luoghi più incontaminati del Salento, con basse scogliere e acque cristalline, dove Sebastian Herkner è stato in vacanza lo scorso anno. Dall’idea di un arredo informale dalle forme organiche, è nato il divano per Cappellini. “Non volevo un divano geometrico e squadrato”, spiega il designer tedesco alla prima collaborazione con il brand. L’obiettivo è stato progettare un arredo modulare, ma allo stesso tempo arrotondato e libero nella composizione. “Il lockdown ci ha fatto riflettere sulla qualità e sulla durata di un mobile”, prosegue Herkner “Litos è concepito per durare anche per diverse generazioni; può crescere e cambiare man mano che la famiglia si allarga. Ci si può lavorare o sedersi sullo schienale per bere un bicchiere di vino. L’idea di base? Un pezzo di vacanza dentro casa”.
Showroom Cappellini
Via Santa Cecilia 4, Milano

Piero Lissoni, Sesto, Lema
La personalità e l’essenza di un tavolo come Sesto sono tutte nella doppia base a cavalletto sotto al piano che, proprio per questo motivo, non dovrebbe che essere in vetro trasparente. “Sesto rappresenta nella sua essenzialità formale l’archetipo del tavolo”, spiega Piero Lissoni che l’ha disegnato per Lema. È un’architettura semplice che nasconde un dettaglio sofisticato: la costruzione della gamba, dove l’elemento a T è il supporto del piano che si inserisce nel cavalletto. Raffinato anche l’accostamento dei materiali delle gambe e del piano che, oltre al vetro extrachiaro, può essere anche in legno, argilla (quest’ultima è una finitura materica esclusiva dell’azienda) e in gres porcellanato.
Lema Misura Arredamenti
Largo Augusto 8, Milano

Piero Lissoni, Byron, Porro
La mano di Piero Lissoni, art director di Porro, si è concentrata quest’anno soprattutto sui sistemi modulari, che sono presentati in showroom dopo un lavoro di ricerca su materiali e tecnologie, nel segno di una maggiore pulizia formale. Elettrificazione integrata, meccanismi speciali per le ante e nuovi materiali sono i tre cardini del lavoro di ricerca condotto in azienda. La novità assoluta è il letto tessile Byron: giroletto imbottito leggermente rialzato da terra, cuscini in testata (in tessuto, pelle o ecopelle), paravento sul fondo che racchiude un intreccio in paglia con motivo grafico a pied de poule. |
Showroom Porro Via Durini 15, Milano |

Daniel Rybakken, Cassette, Luceplan
La ricerca sulla luce del designer norvegese ha accolto una sfida non banale: infondere vita al noiosissimo plafone e colmare un vuoto nel catalogo Luceplan. Con il sottile senso dell’ironia e il senso pragmatico che lo contraddistingue, Rybakken ha chiamato Cassette questa collezione di lampade da soffitto (più una versione da parete) minimalistica e scultorea la cui anima risiede nei giochi di luce e ombre creati dai suoi componenti, con livelli di profondità più intensi quando è accesa. La diffusione uniforme della luce a Led è data dalla tecnologia edge lighting messa a punto per Fienile, altra lampada del designer per l’azienda. |
Showroom Luceplan |

Vincent Van Duysen, Oblique, Flos
La spettacolare gamma di reticoli luminosi a sospensione Coordinates di Michael Anastassiades riempie gli occhi di chi entra nello spazio professional di Flos, che quest’anno racconta la luce anche grazie a una bella ed efficace installazione site specific a cura di Calvi Brambilla. Tra le tante novità c’è la task lamp Oblique del designer belga, un segno essenziale “da ufficio” con finiture più calde adatte per la casa ma soprattutto con una tecnologia che combina LED e lenti che richiede uno spazio ridotto per produrre un fascio luminoso che cade in modo obliquo sul tavolo. Perfetta per questi tempi di smart working. |
Showroom Flos Professional Corso Monforte 15, Milano |

Piero Lissoni, Poltroncina KN06, Knoll
Entrambe le nuove collezioni di Knoll portano la firma di Lissoni che interviene nel segno della continuità, per materiali e stile. Le racconta con piglio da attore consumato lo stesso designer in un video ben costruito che sa trasmettere la sua filosofia progettuale. Accanto al sistema di divani componibili Matic, sedute a profondità differenziata e un bracciolo a onda da muovere per sedute più informali, c’è la poltroncina KN06, con la scocca in vetroresina ricavata attraverso una particolare tecnologia di stampaggio che ricorda un mezzo guscio e si poggia su quattro gambe leggere e slanciate. La seduta e lo schienale sono in poliuretano flessibile stampato, da rivestire in tessuto o pelle.
Showroom Knoll
Piazza Bertarelli 2, Milano

Herzog & de Meuron, El Porís, Artemide
Con questo moderno e scenografico chandelier continua la collaborazione degli architetti svizzeri con Artemide. Tre tubi d’acciaio calandrati di diametro decrescente sono uniti da quattro montanti verticali in una struttura geometrica di grandi dimensioni che accoglie in tradizionali attacchi E27 dei bulbi luminosi. Come spesso accade, nasce come pezzo su disegno per un’abitazione privata sulla costa di Tenerife. Era stata realizzata dagli operai del posto in diverse varianti. “La sua luce è piacevole, abbastanza intensa ma comunque intima e proietta un’ombra che sembra un disegno al tratto sul muro”.
Showroom Artemide
Corso Monforte 19, Milano

After Ago di Richard Yasmine
La collezione di mobili multiuso di Richard Yasmine è stata esposta virtualmente all'interno di 5vie DNA, vista l'impossibilità del designer - originario di Beirut - di partecipare fisicamente all'esposizione. Proprio di Beirut parla la collezione, una riflessione calma e lucida sugli opposti: la gloria di una città e la sua distruzione, la vita e la morte, il bianco e il nero. "After Ago è un'ode a un arco, il tributo a una città, un'elegia alle anime che abbiamo perso, tutto tradotto in una fantasia emozionale di oggetti che trasmettono funzionalità nonstante il loro aspetto scultoreo e senza tempo", spiega il designer.
5vie DNA
5vie.it/dna/

Sgabello Latteria di Fucina
Fucina presenta uno sgabello in alluminio disegnato da Keiji Takeuchi, disponibile in sei varianti di colore che passano dal tono acceso del blu metallico al verde scuro opaco. Latteria, nome del prodotto, racconta una storia di mecenatismo virtuoso, dove un'azienda mette a ferro e fuoco le sue officine e arruola i suoi tecnici migliori pur di trovare la soluzione costruttiva ottimale per dar forma alla visione del designer. "Lo sgabello sembra semplice, ma nasconde un processo molto complesso", spiega Giogrgio di Berardino, fondatore di Fucina. La semplicità, si sa, è un'impresa ardua e nel caso di latteria parliamo di un processo di fresatura con tecnologia CNC che ricorda più una scultura. Per approfondire leggi qui. Foto Miro Zagnoli
Mega
Piazza Vetra 21, Milano

Elena Salmistraro, Hotel Chimera, Cedit
L’allestimento di Elena Salmistraro per lo showroom Cedit di Foro Bonaparte utilizza lastre ceramiche della nuova collezione Chimera disegnata da lei per il marchio emiliano. Quadrupede con le sembianze anteriori di un leone e quelle posteriori di un drago, con l’innesto di una testa caprina sul tronco centrale, la chimera è nella mitologia greca una figura mostruosa che viene associata all’idea di una combinazione tra parti originariamente incongruenti. In modo simile, questa serie procede per innesti di figure amplificati dall’uso di una tecnica di lavorazione della ceramica con decori in solco o rilievo.
SpazioCedit
Foro Bonaparte 14, Milano

Patricia Urquiola, Ruff, Moroso
Novità firmata da Patricia Urquiola presentata da Moroso nello showroom di via Pontaccio, Ruff è una poltroncina lounge dall’impatto scultoreo che gioca sul design della geometria binaria nell’intreccio tra seduta e schienale. La forma è risolta dagli ampi braccioli che si appoggiano ai lati della seduta, avvolgendola.
Showroom Moroso
Via Pontaccio 8, Milano

Naoto Fukasawa, Tsuki, De Padova
Coerentemente con la volontà di offrire al pubblico una serie completa di arredo, Boffi/De Padova ha proposto con la collezione 2020 una serie di oggetti dall’estetica essenziale e di elevata qualità artigianale. Tra questi, Tsuki una lampada da appoggio sia da terra sia da tavolo disegnata da Naoto Fukasawa. Tsuki in giapponese significa luna ed è a partire dalla forma perfetta di una mezza sfera che prende vita l’oggetto luminoso. Realizzata in massello di marmo Calacatta, la lampada ha una superficie un po’ traslucida che viene attraversata dalla luce. Foto Tommaso Sartori.
Showroom De Padova
Via Santa Cecilia 7, Milano

Park Associati, Prima Café
Completato dallo studio di architettura Park Associati, Prima Café è un nuovo spazio voluto da Prima Assicurazioni, la società di assicurazioni fondata da Alberto Genovese nel 2015. Filippo Pagliani e Michele Rossi di Park Associati hanno sviluppato uno spazio in grado di trasformarsi nei diversi momenti della giornata. Le pareti, concepite come superfici tridimensionali, riflettono la luce naturale creando una atmosfera dinamica, mentre il progetto d’illuminazione, realizzato da iGuzzini, caratterizza il locale con una cascata di circa 600 tubi trasparenti e riflettenti. Foto Andrea Martiradonna
Prima Café
Corso Garibaldi 73, Milano

Cristina Celestino, Sunrise, Billiani
Il Senato Hotel ospita l’installazione Sunrise di Cristina Celestino che vede esposte su piattaforme arancio che sembrano galleggiare sullo specchio d’acqua del cortile centrale dell’hotel, le nuove sedie della collezione Frisée proposte in grigio seta e grigio cemento. Art director di Billiani da poco più di un anno e mezzo, la Celestino ha voluto, con la sedia Frisée, unire l’eccellenza dell’azienda nella lavorazione del legno ed enfatizzare delle lavorazioni da ebanisteria dello schienale e dei piedini, e allo stesso tempo introdurre nel catalogo delle forme più morbide che sottolineassero la leggerezza del legno. Foto Chiara Cadeddu.
Senato Hotel
Via Senato 22, Milano

Giacomo Balla, Paravento Balla, Cassina
Il paravento è un elemento di arredo funzionale che nasce per separare gli ambienti. Quello presentato da Cassina all’interno della collezione 2020 allo stesso tempo connota fortemente l’ambiente in cui è inserito in senso artistico. Realizzato a partire da un disegno originale di Giacomo Balla del 1917, il paravento Balla è proposto in due versioni cromatiche: con fondo arancione nei colori giallo e verde, che rispecchia le coloriture del bozzetto di Balla, e con fondo bianco nei colori blu e verde, una gamma cromatica del tutto diversa. Nella foto (De Pasquale + Maffini), le poltrone 875 di Ico Parisi – Collezione Cassina I Maestri.
Showroom Cassina
Via Durini 16, Milano