Mentre i funzionari della sanità e dei governi di tutto il mondo ci esortavano a rimanere a casa il più possibile nel bel mezzo della pandemia da Covid-19, con i ristoranti chiusi e le consegne di cibo a domicilio ridotte all’essenziale, molti di noi hanno ritrovato il tempo e il piacere della cucina che si è riconfermata, trionfate, il fulcro della vita domestica. Se la casa e lo spazio costruito in senso lato è un artefatto culturale, ne deriva che i suoi limiti vanno oltre la sua fisicità. La casa, e nello specifico la sua cucina, può essere interpretata come un’entità diffusa: non solo come luogo dedicato alla preparazione dei cibi, ma come l’insieme delle azioni del cucinare in un dato ambiente. Posto che l'ambiente della cucina vedrà riconfermata, nell'era post Covid-19, la propria centralità, dagli spazi di lavoro che si prestano alla convivialità alle abitazioni sempre più aperte e prive di separazioni nette, la sfida per l’architetto diventarà condensare le attività pratiche della cucina in un ambiente in cui la cucina stessa deve integrarsi senza avere confini marcati. Risolte le sue funzioni principali, la cucina deve saper interpretare i modi di vivere, le azioni e i bisogni delle persone e diventare un veicolo per esprimerne l’identità. Per non perdere le buone nuove abitudini acquisite in queste ultime settimane, ecco alcuni consigli della redazione di Domus per riscoprire il piacere dello stare in cucina.
La cucina ritrovata durante il lockdown da Covid-19
Riscoperta mentre eravamo chiusi in casa, sembra che la cucina vedrà riconfermata la propria centralità anche nell'era post Covid-19. Ecco alcuni consigli per non perdere le buone nuove abitudini.
Boffi
Boffi
Boffi
Abimis
Abimis
Alpes Inox
Poliform
Cesar
Scavolini
Maistri
Modulnova
Veneta Cucine
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- Giulia Guzzini
- 19 maggio 2020
l concept di Combine di Piero Lissoni prende avvio da una visione che ibrida cucina compatta e a isola: monoblocchi funzionali, piani di lavoro fatti di lastre in vetroceramica con integrati bruciatori a induzione e tavoli estraibili, per creare zone pranzo fisse o estensibili in base al numero dei commensali.
In un appartamento del centro di Stoccolma, lo studio Servabote ha scelto d’inserire una cucina Ego che, con i suoi angoli smussati, trasmette all’ambiente un carattere sofisticato, ma deciso. La cucina è composta in questo caso da un blocco unico in acciaio inox che sostiene i piani integrati direttamente nel modulo.
Blocco di acciaio inox che integra le funzioni di lavaggio, cottura e preparazione dei cibi, LC310 è parte della collezione Liberi in Cucina, la serie di cucine mobili di Alpes a installazione libera e configurabili in base alle esigenze dell’utilizzatore finale. Ideati da Nico Moretto, i moduli sono liberamente posizionabili e affiancabili tra loro; possono essere allineati alla parete o contrapposti nello spazio o anche assemblati a creare un’isola. La versione qui proposta ha una larghezza di 310 cm e presenta un top di acciaio inox; integra un piano di cottura a cinque fuochi gas, una vasca saldata al top e miscelatore inox.
Il modello s’ispira alle cucine senza maniglia, dove una modanatura percorre basi e colonne, determinando un taglio rastremato, all’interno del quale s’inserisce la caratteristica maniglia incassata. I piani di acciaio attrezzati possono essere usati a sbalzo, per realizzare piccole isole operative, o integrabili nei piani di lavoro.
Disegnato da García Cumini, questo sistema di ante consente di creare soluzioni di continuità tra la cucina e la zona living. Intarsio spezza la geometria delle ante soprattutto grazie a un lavoro sulla venatura del legno. Ampia la gamma delle finiture in essenza – in foto un elegante Rovere Mediterraneo.
La cucina DeLinea di Scavolini consente numerose possibilità compositive – a isola, ad angolo o a penisola –, con basi da 80 cm di altezza e zoccolo da 7 cm. Il progetto interpreta la cucina senza maniglie con una lavorazione sull’anta: l’apertura è caratterizzata da un profilo di alluminio incassato con taglio a 40° per facilitare la presa.
Novità 2020, K-Table si colloca a metà tra il piano di lavoro e il tavolo da cucina riaffermando la centralità funzionale dell’elemento del tavolo nel nostro quotidiano domestico. Fulcro del progetto è il cassetto sottostante al piano che si presta per raccogliere libri di cucina, oggetti e piccoli elettrodomestici.
Il linguaggio estetico e progettuale di Carlo Presotto e Andrea Bassanello si traduce nel design ricercato del modello Blade con le sue grandi ante senza zoccoli e maniglie. Proposte nella zona giorno, fanno la loro comparsa anche nell’ambiente cucina e si integrano perfettamente con le linee essenziali e pulite di Frame.
Milano reinterpreta l’anta a telaio di ascendenza classica, per proporre una versione che esprime uno stile nitido ed elegante che dichiara le proprie radici italiane. Oltre a essere elemento stilistico, il telaio ha una valenza funzionale poiché nasconde la presa, ottenuta dallo scavo sul traverso superiore dell’anta.