Heco, l’ultimo progetto d’illuminazione sviluppato dallo studio giapponese Nendo per Flos, era pronto per essere presentato a Light+Building, in marzo a Francoforte, se la fiera non fosse slittata a settembre. La lampada, che continua nello spazio la linea tracciata dal designer su carta, nasce da un’idea semplice: una sottile cornice di metallo con una piegatura intenzionale studiata per far sembrare che il telaio si arrenda sotto il peso di una sfera luminosa di vetro opalino.
I due elementi possono dare vita a un tavolino, con l’aggiunta di un piano di pietra naturale, o a una lampada da terra appoggiata alla parete, da posizionare sia in verticale sia in orizzontale.
“Esistono già molte luci da esterno capaci d’illuminare piacevolmente i grandi spazi esterni di hotel e resort”, racconta Oki Sato per spiegare la genesi della lampada, “ma sembrava che ci fosse la necessità di qualcosa che potesse essere utilizzato negli ambienti urbani di superficie contenuta, come terrazze e balconi stretti. Per questo abbiamo cercato di rendere le dimensioni della lampada il più compatte possibile e di posizionare la fonte luminosa molto vicino al piano del tavolo”.