Gaggenau per l’arte. Nella cura, nei dettagli

Tra Roma e Milano, i due showroom espositivi si trasformano in atelier d'arte esponendo alcuni lavori di due artisti italiani: Alberto Di Fabio e Lorenzo Marini.

A Milano e a Roma, rispettivamente fino al 19 giugno e fino al 10 luglio, i due showroom di Gaggenau offrono al pubblico due percorsi espositivi dedicati all’arte. Dal 18 maggio, infatti, è possibile, all’interno degli spazi di vendita, visitare la personale di Lorenzo Marini, in Corso Magenta, mentre le opere di Alberto Di Fabio sono attualmente esposte in di via Lungotevere de’ Cenci. Lorenzo Marini attraverso 15 opere per lo più inedite analizza la crisi della scrittura e la conseguente trasformazione del linguaggio. Con la mostra OUT OF WORDS, l’artista si interroga su cosa potrà accadere all’essere umano quando l’evoluzione tecnologica e sociale l’avrà privato della scrittura e avrà “perso” tutte le parole. Mentre Alberto Di Fabio è il pittore dell’infinito invisibile. Si tratta di un artista che non si accontenta di dipingere il cielo cosi come lo vediamo, ma va oltre e analizza l’infinito, sia esso interiore che astrale.

Gaggenau, Out of Words, Lorenzo Marini, foto ©francescapiovesan

La Brand Manager di Gaggenau, Erica Sagripanti e il curatore del progetto Sabino Maria Frassà, direttore artistico di CRAMUM, raccontano come sia nata la condivisione di un itinerario espositivo che ha come fondamento la cura nei dettagli. On Air. Il Presente è il Futuro del Passato” è il progetto artistico e culturale ideato dal direttore Frassà, che fino a dicembre 2020 sovrintende un ciclo di quattro mostre concepite per il Gaggenau DesignElementi Hub.
Come si è sviluppato questo rapporto di committenza e quale valore aggiunto rappresenta l’arte per Gaggenau?
Erica Sagripanti:
Tutto è cominciato nel 2017 durante un incontro in occasione dell’inaugurazione della 5a edizione del Premio Cramum diretta da Sabino Maria Frassà. Proprio in quei mesi eravamo in procinto di inaugurare il nostro primo showroom esclusivo a Milano in collaborazione con il partner DesignElementi e confrontandomi con Frassà capii subito che tanti erano gli elementi che accomunavano Cramum a Gaggenau, l’arte al design.  Elaborammo così insieme un ambizioso piano di CSR a sostegno delle eccellenze artistiche che avesse come palcoscenico il nostro spazio. Il progetto dura ancora oggi con successo e coinvolge attualmente anche il nuovo showroom di Roma. 

Gaggenau, Showroom di Roma, Alberto Di Fabio

La dimensione artistica di Gaggenau come si manifesta dunque?E.S.: L’eccellenza artistica e culturale incarna i valori stessi di Gaggenau, storico brand di elettrodomestici d’alta gamma per la cucina che da ben 337 anni, spinto da una forte vocazione per la manifattura artigianale e una raffinata ricerca materica ed estetica, lavora per migliorarsi e migliorare il mondo in cui viviamo. L’arte ha poi il grande merito di fornire ulteriore dinamismo ai nostri spazi di Milano e Roma e di contribuire a renderli catalizzatori di bello, idee ed emozioni. Per lasciare un’eredità del progetto, ogni ciclo annuale di mostre si conclude inoltre con un libro d’artista a tiratura limitata che racconta gli artisti che hanno animato il nostro programma culturale. Infine, la volontà di continuare a dialogare con il nostro pubblico sfruttando nuovi mezzi ci ha spinto a promuovere in questo periodo di maggiore distanziamento sociale un approccio integrato digitale e fisico: la prossima mostra sarà quindi possibile vederla sia dal vivo sia grazie a un’innovativa piattaforma web.
Con quali criteri hai selezionato opere e artisti? Quali suggerimenti iniziali, forniti dai due showroom, hanno influito sulle tue scelte?Sabino Maria Frassà: Ho avuto la grande fortuna di collaborare con lo studio Loop Design alla progettazione di entrambi gli spazi. Abbiamo lavorato per trasmettere un’idea di casa ideale: accogliente e contenitore del meglio del “bello” declinato in tutte le direzioni. Gaggenau mi ha lasciato libero, ma sono io che sento la responsabilità di dare vita e forma all’altezza dei suoi 337 anni di storia. Perciò il vero vincolo che mi sono posto è l'eccellenza, il prendersi il rischio di selezionare: Gaggenau e Cramum non vogliono seguire delle mode, ma aspirano a determinarle. 

Gaggenau, Out of Words, Lorenzo Marini, foto ©francescapiovesan

Quali sono i parametri, gli obiettivi che vi siete dati e che state perseguendo?
S.M.F.: Non a caso il ciclo di mostre del 2020 si intitola “On Air: il Presente è il futuro del Passato”. Le persone vengono alle mostre perché sanno che dietro non ci sono logiche commerciali, ma un pensiero, una visione, il tentativo di vedere e agire sul e per il futuro. Abbiamo così presentato non solo artisti famosi, ma anche artisti con un grande potenziale e che avevano qualcosa da dire: da Alberto Di Fabio, tra i più acclamati pittori italiani, al Maestro Franco Mazzucchelli che dopo la personale al Museo del 900 presentò da noi gli inediti Bifacciali al giovane talento di Francesca Piovesan, a Davide Tranchina, tra i più affermati fotografi italiani, che inaugurerà l’8 luglio la prossima mostra incentrata sul tema della distanza quantomai attuale. 

Gaggenau, Showroom Roma, Alberto Di Fabio

Il dialogo fra lavori e arredi, quali connessioni, quali intuizioni inattese ha sottolineato, una volta allestiti gli uni negli altri?
S.M.F.: Lo spazio per me comanda sempre e credo si debba vivere lo spazio, mai negarlo. L’artista più coraggiosa in questo senso è stata senz’altro Laura de Santillana. “ab - l’Essenza dell’Assenza” è stata la sua ultima mostra: lei ne era consapevole e volle rischiare, osare e anche divertirsi nonostante l’avanzare della malattia. Decidemmo di far vivere i suoi cervelli e grovigli di vetro dentro i forni, perché il forno è il luogo dove nasce il vetro ed è metafora della fucina delle nuove idee. Con la mostra di Paolo Scirpa volli invece giocare sulla rifrazione della luce negli elettrodomestici: non ce ne rendiamo conto quanto forni, frigoriferi, piani cottura siano fonti di luce che animano e colorano le nostre abitazioni.
Quali reazioni avete registrato, da parte dei visitatori che sono entrati negli spazi?
S.M.F.:
L’apprezzamento dei visitatori ci ha spesso sorpreso: mai avremmo pensato che le opere inedite di Lorenzo Marini, Ivan Barlafante o Ingar Krauss potessero incontrare un così grande successo di pubblico su tutti i social. Certo devo ammettere che dietro a tanto apprezzamento si nasconde un instancabile lavoro per creare tutti insieme una coerente narrazione del progetto. 

Da quante persone è formato il vostro team?
S.M.F.: Erica ed io non lasciamo nulla al caso e ormai considero quali mie bravissime e insostituibili colleghe Federica, Damia, Tiziana e Monica di DesignElementi che gestiscono gli showroom: si sono appassionate e permettono di vivere e comprendere questa esperienza arte-design ogni giorno anche quando in mostra non ci siamo né io né l’artista. Il loro stesso entusiasmo è per me un successo e crea quell’empatia che arriva al pubblico e che è la nostra forza. Sono convinto che l’arte e il bello possano essere contagiosi, non è facile, non è scontato, ma ci lavoriamo ogni giorno.

  • Alberto Di Fabio / Lorenzo Marini
  • Fino al 19 giugno / fino al 20 luglio, 2020
  • Gaggenau Roma / Gaggenau Milano
  • via Lungotevere de' Cenci 4 (Roma) / Corso Magenta 2 (Milano)