Formatosi come architetto a Berkeley (USA) nei primi anni Ottanta, nel 1993 l'architetto cinese Yung Ho Chang (Pechino, 1956), assieme alla partner Lijia Lu, ha fondato Atelier FCJZ, con sede a Pechino. Noto come il primo studio di architettura cinese indipendente, lo studio guarda al design da una prospettiva multidisciplinare, esplorando mondi progettuali diversi: dall’arredo ai costumi teatrali, dall’architettura all’urbanistica.
Celebrata in una grande retrospettiva dal titolo "Yung Ho Chang + FCJZ: Material-ism", presentata presso l’Ullens Center for Contemporary Art di Pechino (2012), la visione architettonica di Yung Ho Chang si concentra sulla ricerca e l'artigianato. Instillando un grande senso di appartenenza territoriale in ciascuno dei suoi progetti, l'architetto si avvale di qualsiasi risorsa disponibile a livello locale – dal bambù alla terra battuta, dal cemento fino alla fibra di vetro – non riscontrando alcuna contraddizione nell'uso simultaneo di vecchie e nuove tecnologie. Tale versatilità nella scelta dei materiali ha portato lo studio a concepire strutture dal linguaggio contemporaneo ed eclettico.
Tra i molti progetti sviluppati da Atelier FCJZ figurano il Museum-bridge (Anren, Cina, 2009), dal look brutalista, che funge sia da museo dedicato al periodo della Grande Rivoluzione Culturale Cinese sia da ponte pedonale su un fiume, e il Vertical Glass House, un edificio concettuale che mescola un solido involucro in cemento con interni caratterizzati da soffitti e pareti trasparenti, costruito in occasione della prima edizione della Biennale di Architettura e Arte Contemporanea del West Bund (Shanghai, 2013).
Acclamato a livello internazionale, Yung Ho Chang è stato membro della giuria del Pritzker Prize tra il 2011 e il 2017 ed è professore di architettura presso il MIT di Cambridge, negli Stati Uniti.