Un cinema pop-up in una stazione di servizio abbandonata, uno stravagante capriccio nascosto sotto un cavalcavia, e un semplice ma accattivante laboratorio di ceramica che hanno attirato migliaia di persone a Liverpool e a Londra. Queste sono le prime opere di Assemble, un collettivo interdisciplinare di 22 membri specializzati i tutti i campi dell'arte, del design e dell'architettura. Dalla sua fondazione nel 2010, il team ha superato qualsiasi linea di confine tra le diverse discipline.
Dopo soli cinque anni di attività, la loro nomina e conseguente vittoria del Turner Prize grazie al progetto architettonico Granby Four Streets (2013) ha fatto infuriare i "puristi" dell'architettura. La riqualificazione di queste dieci case a schiera con l’obiettivo di creare nuove case a prezzi accessibili a Liverpool, in Inghilterra, ha anche permesso al collettivo di creare un'economia circolare che sostenesse il progetto Granby Workshop. Utilizzando diversi materiali di scarto, il laboratorio produce e vende una vasta gamma di bizzarri oggetti per la casa, che vengono anche utilizzati per arredare gli interni di Granby Four Streets: ceramiche elegantemente decorate, maniglie effetto fumé, mensole di marmo fatte di macerie, e piatti e tazze "splatware", realizzati unendo diversi pezzi di argilla colorata.
Il successo del progetto li ha portati, tre anni dopo, alla Biennale di Architettura di Venezia: l’ingresso del Padiglione Centrale era stato ricoperto dalle piastrelle prodotte dal Granby Workshop. Negli ultimi nove anni, lo studio ha visto il completamento di un progetto e la nascita di tanti altri: una area giochi brutalista costruita con blocchi di schiuma color pastello, un negozio di pollo fritto gestito da una impresa sociale, un bagno pubblico trasformato in un centro d'arte - ma sempre premurandosi di creare migliori spazi comunitari.