Michael Anastassiades è un uomo curioso: cipriota di nascita e londinese d’adozione, ha studiato ingegneria e disegno industriale a Londra, rispettivamente all’Imperial College e al Royal College of Art. Da qui derivano la meticolosità con cui affronta il design della luce, ma anche il far uso, nel suo lavoro, di forme elementari come sfere, aste e rettangoli allungati. Per Anastassiades, il progetto della lampada non si risolve nell’oggetto finito, ma si prolunga nello spazio circostante e nelle tessiture chiaroscurali che proietta attorno a sé.
La geometria della luce
Il designer cipriota Michael Anastassiades firma per Flos String Lights: una lampada a sospensione dalle linee essenziali, un aereo reticolo geometrico che l’utente può personalizzare a piacere. In mostra a Euroluce.
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- Laura Bossi
- 11 aprile 2013
Questa visione gli permette anche di confrontarsi con la storia: quella millenaria della basilica di Santa Sofia, a Istanbul, dove nel 2006 ha sospeso dei lampadari lucenti che rievocano la presenza degli antichi candelabri. O, ancora, quella settecentesca della Norfolk House di Londra, dove nel 2010 ha installato un grande pendolo luminoso. Il rapporto con lo spazio dell’architettura ritorna anche nel sistema che Anastassiades ha disegnato per Flos: String Lights è un aereo reticolo geometrico che l’utente può personalizzare a piacere. Si compone di un cavo, che si attacca a parete e a soffitto intrecciandosi in verticale e in orizzontale, e di sorgenti LED, singole o in coppia, ospitate in sfere o coni.