Un formato rettangolare da leggere in verticale: altezza ÷ base = 1,5. Carte diverse: solo bianco e nero usomano per apparati critici e frammenti d’archivio; colore patinato per le fotografie dei modelli con salti ottici dagli affondi nel dettaglio alle aperture aeree. Tutti su fondo nero bordati di bianco. I neri, con la loro diversa tattilità grafica, con i rientri e gli sbordi oltre i valichi del foglio, disegnano in spessore il taglio del libro segnalandone l’ordinamento in blocchi stratificati di materiali diversi per contenuto e forma di rappresentazione. Il volume è consistente e lo spessore importante, ma la sovraccoperta, con i neri e bianchi vellutati, è senza pieghe e avvolge la brossura assecondando la morbidezza del corpo delle pagine, lasciandone percepire già a un primo contatto la duplice vocazione: monografia e strumento di studio. Una copertina rigida sarebbe stata un controsenso per le tensostrutture di Frei Otto, che aprono e chiudono l’esperienza tattile e visiva del volume con piani-sequenza particolareggiati dei modelli. 12+12 ingrandimenti resi cangianti dall’inchiostro argentato, anticipano la chiave di lettura di questa pubblicazione su Frei Otto: Thinking by Modelling, pensare per modelli, come unità metodologica tra analisi, progetto, prototipo e produzione di spazi.
Curato da Georg Vrachliotis, con Joachim Kleinmanns, Martin Kunz e Philip Kurz, per Spector Books, il libro arriva sugli scaffali a mostra già conclusa, come uno sguardo ulteriore, tassello mancante che, emancipato dalla scenografia dell’architettura allestita allo ZKM di Karlsruhe, schiude l’immaginario di Frei Otto con una narrazione affidata alle immagini fotografiche, attuali e di archivio. La composizione del libro è organizzata in tre comparti – Saggi, Modelli, Progetti – differenziati graficamente in modo da favorire una lettura trasversale dei materiali come esperienza intrinseca alla ricerca di Frei Otto, in costante tensione tra espansione materica ed essenza strutturale.