“We fight the battle with the drawings on the walls”. (“Combattiamo con i disegni appesi alle pareti”). Così Alvin Boyarsky sintetizzava la sua strategia alla guida dell’Architectural Association, la scuola nel centro di Londra di cui fu chairman dal 1971 al 1990, anno in cui morì. L’Architectural Association, meglio nota con l’acronimo AA, è stata negli anni Settanta un laboratorio fondamentale per l’architettura dei decenni successivi, e la regia di Boyarsky è stata decisiva in questo senso.
Nel corso degli anni da “impresario” dell’AA, come lo definì il membro di Archigram Peter Cook nel necrologio che gli scrisse, Boyarsky ha raccolto una collezione personale di disegni di architettura, quasi tutti di autori che a vario titolo avevano partecipato alla vita della scuola, e che può essere quindi considerata come una sorta di “potrait of the architect as a chairman”.
Ora una mostra itinerante a cura di Igor Marjanovic e Jan Howard ha appena illustrato questa collezione in diverse sedi universitarie e museali statunitensi. Il catalogo unisce in una straordinaria sintesi le suggestioni che hanno influenzato l’AA negli anni Settanta con i risultati di queste suggestioni negli anni Ottanta. Nella prima parte, un approfondito saggio di Igor Marjanovic (autore di una tesi di dottorato alla Bartlett su Boyarsky) offre un racconto sfaccettato del ruolo di Boyarsky all’AA, esplorando sia la sua azione istituzionale, centrata sul sistema delle unit annuali di progettazione, sia la sua regia culturale.