Era strano ma aveva un senso. Questa la prima reazione del pubblico di fronte all'Ibm Thinkpad 701C, un portatile nato nel 1995 che ha trovato posto in diversi musei d'arte contemporanea e di design per quella sua forma così peculiare. E poi nascondeva un segreto che faceva letteralmente impazzire gli amanti della tecnologia.
Esternamente il computer era piuttosto anonimo, il classico Thinkpad da lavoro (la linea oggi è in mano a Lenovo), tutto nero, squadrato e piuttosto spesso. Si parla pur sempre di oltre trent'anni fa. Una volta aperto però ecco scattare la magia: la tastiera si dispiegava sotto lo schermo come le ali di una farfalla. Il segreto era semplice ma geniale: la tastiera era divisa diagonalmente lungo la linea dei tasti 4, T, H e M. Quando si abbassava lo schermo, un meccanismo portava la porzione destra sotto quella sinistra e poi le univa di nuovo, come se dividessimo una barretta di cioccolata per la diagonale facendo poi combaciare di nuovo i diversi pezzi.
Il risultato era una periferica spaziosa, efficiente, perfetta per lavorare ma in un corpo più piccolo dei concorrenti. La scocca infatti era di soli 24,6 per 26,4 centimetri, poco più grande del suo display da 10,4 pollici, ma la tastiera arrivava a 29,2 centimetri. Questa funzione non passò inosservata in quel 1995 e valse al Thinkpad 701C il soprannome di farfalla, innumerevoli citazioni in riviste di design e manuali di progettazione industriale oltre a un posto in prima fila al Museum of Modern Art di New York e al Die Neue Sammlung di Monaco.
Più che alla farfalla però i designer Ibm dell'epoca come John Karidis, Sam Lucente, Richard Sapper e Robert P. Tennant pensavano al Thinkpad 701C come a un jet. Vedevano nella tastiera le ali che si aprono e si chiudono degli aerei militari, un immaginario che Top Gun, uscito nove anni prima del computer, aveva ormai fissato nelle menti di tutti. I quattro autori di questo innovativo design hanno spiegato che le persone lo amavano soprattutto perché non si aspettavano questa funzione, rimanevano a bocca aperta di fronte a questo meccanismo così peculiare. Come dargli torto, ancora oggi questo portatile stupisce chi lo guarda aprirsi e chiudersi e sono passati oltre trent'anni.