Il notch inizia a segnare il passo e sono in tanti a offrire nuove soluzioni per superare la tacca nera che ha contraddistinto il display degli smartphone negli ultimi tre anni. Resa famoso dall'iPhone X e dall'Essential Phone nel 2017, la tacca nera aveva due scopi. Da una parte offriva la possibilità di inserire gli elementi frontali del telefono come fotocamere e sensori per il rilevamento facciale evitando di rubare troppi pixel. Dall'altra, più furbescamente, permetteva ai produttori di aumentare il polliciaggio del display anche se la superficie rimaneva più o meno la medesima (I pollici di uno schermo infatti sono calcolati sulla diagonale).
Ad ogni modo dopo due anni in cui l'abbiamo visto in tutte le salse, il notch sta per sparire e le soluzioni per superarlo sono davvero le più disparate. Una prima idea è arrivata alla fine dello scorso anno con il Vivo Nex. Lo smartphone cinese aveva a bordo una pop up camera, ovvero un occhio digitale che sputa fuori dalla scocca solo quando serve. Questo gli ha permesso di avere un telefono letteralmente tutto schermo ma quel meccanismo che fa su e giù lascia un po' perplessi: è una parte meccanica molto fragile, difficile dire quanto possa resistere all'uso continuo.
Si dice che la stessa tecnologia sarà adottata anche dal prossimo OnePlus, il 7. Per ora non ci sono conferme ufficiali, si presume che il telefono uscirà solo in maggio, ma l'adozione da parte di uno dei re del settore di un sistema simile fa pensare che tanti altri lo seguiranno. Dopotutto, non dimentichiamolo, la fotocamera a scomparsa è uno dei due sistemi (l'altro lo vedremo dopo) a garantire un display senza tacche, fori o altri elementi alieni.
Sempre Vivo ha trovato un'altra soluzione, il doppio display. Il suo Vivo Nex dual-display è un telefono bifronte. Su una faccia vediamo un telefono con lo schermo che copre tutta la superficie disponibile. Sull'altra ci sono le fotocamere e un secondo display, più piccolo e meno definito. Quando si usa il display principale, i due obiettivi fungono da fotocamere posteriori, quando lo si gira invece eccole diventare delle fotocamere per i selfie. La medesima idea si trova anche sul Nubia X.
Così si è arrivati a una variazione sul tema, il pinhole. Il maggiore rappresentante del settore è il Galaxy S10 presentato lo scorso mese. Sul suo ampio display, in alto a sinistra, compare solo un buchino attorniato da pixel. È praticamente invisibile e tutto sommato non dà fastidio. Dai giochi ai film è come avere qualche pixel bruciato sullo schermo e visto che parliamo di una superficie di sei pollici è facile farci l'abitudine. Il pinhole è ben più evidente sul fratello maggiore S10+. Le fotocamere frontali infatti sono due e così più che un forellino abbiamo un piccolo notch circondato da pixel.
Ed ecco il secondo sistema che permette di avere dei telefoni a tutto schermo: è la fotocamera a scorrimento. In questo caso è la parte posteriore della scocca a scivolare verso l'alto mostrando la fotocamera incastonata su di essa. Il lato positivo è, appunto, un display libero da vincoli ma, come nel caso del pop-up, il meccanismo a scatto può usurarsi in fretta o bloccarsi. In più a differenza della fotocamera a scomparsa siamo noi a dover far scorrere fisicamente la scocca. Al momento comunque lo troviamo già sul mercato grazie a dispositivi come l'Oppo Find X, l'Honor Magic 2, lo Xiaomi Mi Mix 3 e il Lenovo Z5 Pro, tutti dispositivi che vantano un rapporto schermo-scocca che arriva anche al 95 per cento.
Difficile dire quale di queste soluzioni sarà la vincitrice finale. Per ora i diversi marchi continuano a sperimentare diverse vie, cercando di innescare l'interesse degli utenti e di battere la concorrenza. L'attenzione in particolare è tutta rivolta al prossimo iPhone che uscirà in autunno. Il papà putativo del notch dopotutto è l'iPhone X ed è probabile che il prossimo melafonino innescherà una nuova tornata di emulazioni.