Approfondendo le tematiche affrontate nel processo artistico degli autori citati, il workshop ha tentato di mettere in crisi il concetto di fotografia “documentaria”, facendo riflettere su quanto ogni azione eseguita dal fotografo sia una messa in atto di possibili “trucchi”, e quanto questi trucchi siano fondamentali per una ingannevole perfetta riuscita di una buona immagine fotografica. I partecipanti al workshop sono stati stimolati a formulare degli immaginari legati sia al luogo fotografato sia a processi di ripresa apparentemente molto differenti tra loro. Con l’aiuto della mia collaboratrice, la giovane artista performer Beatrice Zen, abbiamo quindi costruito delle vere e proprie messe in scena, lavorando sulle possibili location e sulle possibili interpretazioni da mettere in atto durante le riprese.