Skopje in transizione

La fotografa Anna Positano ha seguito la recente trasformazione della capitale macedone che ha preso la sua forma attuale negli ultimi 50 anni, tra terremoti fisici e politici.

Skopje rappresenta un caso studio per l’analisi dell’architettura contemporanea e l’identità nei Balcani, alla luce delle sue recenti trasformazioni urbane e degli eventi politici in Macedonia. Il tessuto urbano di Skopje si è formato con il passaggio di culture diverse e migrazioni di lunga durata; ma sono le scelte politiche degli ultimi cinquant’anni che hanno disegnato la città nella sua forma attuale.

Anna Positano, Skopje. In apertura: Museo d’Arte Contemporanea, Waclaw Klyszewski, Jerzy Mokrzynski and Eugeniush Wiezbicki, 1970. Vista dal porticato. Qui sopra: Nuove costruzioni in piazza Madre Teresa, secondo il piano Skopje 2014, vicino al Teatro d’Opera e Balletto della Macedonia

La reazione politica internazionale al terremoto di Skopje del 1963 ha profondamente segnato la città. Nel momento in cui la Guerra Fredda aveva raggiunto il suo picco di tensione, gli sforzi internazionali per la ricostruzione servirono per perseguire una stabilità politica a livello mondiale. Con l’aiuto delle Nazioni Unite, il governo jugoslavo adottò il piano di ricostruzione di Kenzo Tange che, con i suoi edifici brutalisti, fece di Skopje una metropoli moderna e utopistica. Dall’indipendenza della Macedonia nel 1991, la politica nazionalista ha mutato l’identità architettonica di Skopje. L’architettura socialista e internazionale della ricostruzione non era più adatta a rappresentare l’identità macedone. Con la sua lenta transizione politica, nel 2010 il governo ha annunciato un piano di rinnovamento urbano, Skopje 2014, che sta trasformando il patrimonio brutalista di Skopje in edifici neo-neoclassici. Il risultato è un ambiente urbano confuso e frammentario che crea una lacerazione tra la società e l’architettura. Questo, insieme a una giovane e incerta situazione politica, ha un impatto sui valori personali e socio-culturali degli abitanti. Dal suo annuncio, il piano ha suscitato forti critiche. Ci sono state manifestazioni in città, che di recente sono diventate la Rivoluzione Colorata contro l’austerità e l’impoverimento culturale.

Anna Positano, Skopje. Binario della Stazione Centrale, progettata sulla base del piano di Kenzo Tange da un gruppo di giovani architetti giapponesi, tra cui Arata Isozaki, 1966

Come già accade in altri paesi ex-socialisti, Skopje sembra incapace di riesaminare e dare un valore al suo passato architettonico. Una città che un tempo era modello di solidarietà architettonica internazionale, oggi è un caso studio di distopia post-socialista in transizione. Jana Konstantinova

Anna Positano, Skopje. La statua del Guerriero sul Cavallo in piazza Macedonia, il principale spazio pubblico di Skopje. Questa scultura di 14,5 m è stata fusa a Firenze e assemblata in loco, ed è parte del progetto Skopje 2014. È stata eretta nel 2011 per celebrare il ventesimo anniversario dell’indipendenza. Pare che il guerriero rappresentato sia Alessandro Magno, ma ufficialmente la statua non è dedicata a lui
Anna Positano, Skopje. Il Ponte di Pietra, verso la piazza principale
Anna Positano, Skopje. Centro Commerciale City Gallery, già Museo Etnografico di Milan Zloković, 1933, in piazza Macedonia
Anna Positano, Skopje. Vista del centro città dal fiume Varadar. Sullo sfondo l’edificio delle Telecomunicazioni, 1975, e l’Ufficio della Posta Centrale, 1982, di Janko Konstantinov
Anna Positano, Skopje. Ufficio della Posta Centrale, Janko Konstantinov, 1982
Anna Positano, Skopje. Ufficio della Posta Centrale, Janko Konstantinov, 1982
Anna Positano, Skopje. Ufficio della Posta Centrale, Janko Konstantinov, 1982
Anna Positano, Skopje. Centro Commerciale GTC, Zivko Popovski, 1973
Anna Positano, Skopje. Gli edifici del Ministero degli Esteri e della Guardia di Finanza lungo il fiume Varadar, parte del progetto di rinnovamento Skopje 2014
Anna Positano, Skopje. Vista del bazaar e della città dal Museo d’Arte Contemporanea
Anna Positano, Skopje. Vista della città e del Monte Vodno dalla Fortezza di Kale, VI secolo
Anna Positano, Skopje. Rinnovamento urbano sul fiume Varadar


Anna Positano (Genova 1981) è un’artista e ricercatrice indipendente laureata in architettura e fotografia. Il suo lavoro indaga l’influenza reciproca tra paesaggio e società, ed esplora i luoghi del quotidiano attraverso la fotografia e il video. I suoi progetti sono stati esposti a livello internazionale. Oltre alla pratica artistica e di ricerca, lavora su commissione per architetti e riviste.