Mi sono concentrato sui palazzi per uffici, sulle fabbriche e sulle vecchie case più maestose, che oggi ospitano gli alberi più alti, a testimonianza di come perfino le città progredite e più ricche possano essere riconquistate dalla natura in soli pochi anni. Benché fotografassi queste strutture come avrei fatto di solito per l’architettura, le fronde degli alberi che uscivano dai tetti o dalle finestre conferivano al lavoro una dimensione in più, svelando un possibile (e distopico) futuro per tutta l’architettura.
Kurt Hollander è fotografo e scrittore originario di New York. Vive a Città del Messico dal 1989. Suoi articoli e fotografie sono apparsi sul Guardian, sul Vice e su altre testate, ed è autore dell’autobiografia Several Ways to Die in Mexico City (“Alcuni modi di morire a Città del Messico”, 2012).