La guerra aziona e dirige un sistema di fratture, ma allo stesso tempo genera un'apparato connettivo: così, questo viaggio a Kabul è diventato il primo capitolo di una ricerca durata quattro anni e che presto lo ha portato altrove. Collateral Landscape è una cartografia delle forze che si sono susseguite agli eventi dell'11 settembre 2001 – eventi che hanno gettato realtà distanti (Kabul, Baghdad, Sadr City, Herat, Dokan, New York City, Gaza) in uno “stato di entanglement” non dissimile da quello che nella fisica quantistica lega insieme elettroni a dispetto della loro reale distanza. Da questi paesaggi così differenti emerge una nuova geografia noncurante dei confini e delle frontiere: un singolo luogo immaginario senza soluzione di continuità visceralmente avvinto dai recenti eventi storici.
Architetto di formazione, Ottomanelli guarda ai paesaggi abitati come registro delle umane attività sia di distruzione che di ricostruzione. La rappresentazione del paesaggio è critica ma non giudicatoria – il conflitto non viene mostrato attraverso buchi di pallottole o crateri generati da bombe esplose – ma attraverso immagini di nuovissime gated communities e palazzi del parlamento di recente costruzione. Questi luoghi non sono il teatro in cui la trama si disvela, come fosse un gruppo di attori, da sé. La posizione delle immagini non è fissa e cambierà nel periodo della mostra. Alcune fotografie selezionate saranno accompagnate da descrizioni del paesaggio scritte a mano dalle guide locali che hanno accompagnato Ottomanelli nelle sue continue ricognizioni. Joseph Grima (@joseph_grima)
Fino al 23 giugno 2013
Antonio Ottomanelli: Collateral Landscape
Triennale Design Museum
viale Alemagna 6, Milano