Le foto di Ramak Fazel raccontano il quartiere di Porta Nuova

In occasione della Milano Art Week il fotografo torna a Milano con un progetto per Volvo Studio: un’esplorazione dello skyline cittadino per rileggere la città.

A distanza di 15 anni dalla realizzazione della sua opera-archivio "Milan-Unit", il fotografo americano di origine iraniana Ramak Fazel, storico collaboratore di Domus, torna a Milano con un progetto site-specific e multidisciplinare realizzato per Volvo Studio Milano, curato dalla galleria Viasaterna in collaborazione con la Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano Onlus e Portanuova.

Inserendosi nel contesto della Milano Art Week, "All the Feels, within an Evolving Landscape" si configura come una riflessione articolata sull'evoluzione del paesaggio urbano milanese, composta da un'installazione ambientale pubblica collocata in piazza Alvar Aalto e una mostra fotografica negli spazi interni del Volvo Studio, all'incrocio tra via Melchiorre Gioia e viale della Liberazione.

L’installazione, che si affaccia sul quartiere di Portanuova, vuole essere un invito alla contemplazione di alcuni elementi architettonici storici e contemporanei che rappresentano una testimonianza indelebile del mutamento della città e della sua riqualificazione urbana, in continuo dialogo tra passato e futuro: la Torre UniCredit, il Bosco Verticale, la Bam - Biblioteca degli Alberi Milano, il Palazzo Lombardia e la Chiesa di San Gioachimo. 

Torre Unicredit, 2025
Ramak Fazel, Torre Unicredit, 2025, stampa ai sali d'argento, cm 20x16,5 © Ramak Fazel. Courtesy Viasaterna

Cinque visori in alluminio ispirati agli antichi cannocchiali panoramici invitano infatti i visitatori a focalizzare la propria attenzione sui loro dettagli, volutamente incorniciati da una lastra forata rettangolare in alluminio che richiama le prime fotocamere a banco ottico, alludendo all’atto fotografico che è un elemento ricorrente nel linguaggio artistico di Fazel. Grazie alla collaborazione con la Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano l'esperienza è inoltre estesa a persone non vedenti o ipovedenti, tramite l’ausilio di modelli tattili degli edifici e testi descrittivi in braille e a colori contrastati.

La seconda parte del progetto prende invece forma all'interno del Volvo Studio Milano, in un’esposizione che dialoga con "Milan-Unit" approfondendo il tema del viaggio e dell’osservazione. Qui, "All the Feels, within an Evolving Landscape" si addentra nel vissuto personale di Ramak Fazel tessendo connessioni tra i quindici anni passati a Milano, il suo legame con il marchio Volvo e un panorama urbano stratificato in continua evoluzione che l’artista ci sprona ad analizzare attivamente, attraverso un’esperienza partecipativa quanto collettiva.

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