La performance al padiglione de L’espirit Nouveau di Le Corbusier, che compie 100 anni

Cinque costumi animano la struttura disegnata da Le Corbusier e Pierre Jeanneret nella performance di Adelaide Cioni ad Arte Fiera.

Adelaide Cioni è la protagonista di quest’anno della collaborazione tra Fondazione Furla e l’evento Arte Fiera, che ogni anno anima Bologna con eventi e iniziative legate all’arte contemporanea. La sua pratica artistica esplora l’astrazione, il colore, l’origine della forma e il concetto di pattern, temi che si concretizzano in Five Geometric Songs, un’opera performativa creata appositamente per l’event.

Adelaide Cioni, Ab ovo / On Patterns, 2023, Mimosa House, London, UK. Courtesy Mimosa House, London; P420, Bologna e The Approach, London. Foto Lewis Ronald

La performance ha un’origine duplice: da un lato, è il naturale sviluppo di un’opera precedentemente curata da Cioni, Song for a Square, a Circle, a Triangle, presentata nel 2023; dall’altro, nasce dallo studio dello spazio eccezionale in cui sarà ospitata, il padiglione de  L’Espirit Nouveau, progettato da Le Corbusier e Pierre Jeanneret e presentato nel 1925 all’Esposizione internazionale di arti decorative e industriali moderne di Parigi. Ricostruito fedelmente a Bologna nel 1977, il padiglione incarna perfettamente la poetica del maestro francese e si compone di due parti: una cellula abitabile e uno spazio circolare, il "Diorama", destinato ad esporre alcuni dei progetti presentati durante l’esposizione.

Disegnare un pattern è come intonare un canto.

Adelaide Cioni

Adelaide Cioni, Song for a Square, a Circle, a Triangle, 2023, performance, Mimosa House, London, UK. Courtesy Mimosa House, London; P420, Bologna e The Approach, London. Foto Tim Smyth

Dalla relazione tra le forme pure, i colori e gli elementi caratterizzanti del padiglione, Adelaide Cioni trae ispirazione per i “segni” della sua performance, che interpretano l’architettura mediante un nuovo livello di significato. L’opera, attraverso cinque costumi, recupera il vocabolario semantico che ha attraversato tutta la storia dell’arte: linea, punto, quadrato, triangolo e cerchio. La relazione tra questi elementi dà vita a pattern visivi, la cui forza comunicativa risiede nella capacità di parlare direttamente alla percezione umana attraverso la ripetizione e il ritmo. Un pattern, infatti, è la visualizzazione di un ritmo, una musica che si trasforma in immagine; come afferma Cioni, “disegnare un pattern è come intonare un canto”.

Adelaide Cioni, Bozzetto, 2023. Courtesy l'artista, P420, Bologna, and The Approach, London

Con la musica originale di Dom Bouffard e il movimento dei danzatori, i pattern di cui questi ultimi sono vestiti acquisiscono un valore non solo spaziale, ma anche temporale. Rielaborando il pattern come linguaggio universale, Cioni trasforma queste forme primordiali in un linguaggio vivo, capace di unire corpo, musica e spazio in un’esperienza sinestetica e partecipativa.

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