Le foto del Barbican Center avvolto da tessuti tradizionali ghanesi fucsia

L’installazione di Ibrahim Mahama può ricordare quelle di Christo e Jeanne-Claude ma in realtà si concentra sulla storia veicolata dai tessuti realizzati a mano.

L’artista ghanese Ibrahim Mahama ha collaborato con centinaia di artigiani africani per creare “Purple Hibiscus”, un’installazione di stoffa fucsia che copre la facciata brutalista sul lago del Barbican Centre di Londra, parte della mostra della Barbican Art Gallery intitolata “Unravel: The Power and Politics of Textiles in Art”. “Purple Hibiscus” prende il nome dal romanzo d’esordio del 2003 della scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie ed è la prima installazione dai colori vivaci di Mahama.

Sul tessuto ricamato sono stati cuciti circa 130 batakaris, gli abiti tradizionali tipici del nord del Ghana, indossati dalle persone appartenenti a qualsiasi strato sociale e tramandati dalle famiglie di generazione in generazione. I batakaris sono stati cuciti sui tessuti come decorazioni, arricchendo l’opera con le loro storie. “Non ho mai avuto il coraggio di usare colori del genere in pubblico per un’opera su larga scala, ma è da molto tempo che raccolgo questi materiali,” ha dichiarato l’artista, che ottenuto i vari batakaris nel corso degli anni attraverso il baratto.

Il lavoro di Mahama viene spesso paragonato a quello di Christo e Jeanne-Claude, ma se  è vero che il duo ha avuto un’influenza fondamentale su Mahama a livello di qualità e coraggio artistico, l’artista ha sottolineato come il suo focus principale sia in realtà la memoria storica incorporata nei tessuti fatti a mano.

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