La fondatrice di Luma Arles, Maja Hoffmann (figlia di Luc Hoffmann, il famoso magnate farmaceutico e naturalista fondatore del WWF) ha coinvolto un team multidisciplinare di 30 ricercatori per rinnovare in collaborazione con il collettivo londinese Assemble e lo studio belga BC architects & studies, entrambi esperti nel riutilizzo degli scarti da costruzione, il “Magasin Électrique”, l’edificio sul lotto numero 8 del Parc des Ateliers, un ex sito industriale ferroviario di Arles riqualificato nel 2013 dalla stessa filantropa.
Si tratta di un progetto pilota di ricerca e sviluppo di materiali strettamente legati alla bioregione arlesiana, composta in particolare da Camargue, Crau e Alpilles, la piccola catena montuosa provenzale. Ma l’idea è di creare una rete di condivisione delle conoscenze, dei protocolli e dei sistemi di produzione, in modo da replicarli in altri contesti e territori.
Il processo progettuale è iniziato con la mappatura delle risorse, delle industrie e dei prodotti di scarto della regione, identificando i flussi dei materiali e le varie competenze locali. Dopo aver sondato ogni possibilità, a seguito di test e certificazioni approfondite i vari materiali sperimentali sono poi stati usati per intervenire sull’edificio reale, che non sarà mai realmente finito, perché è e vuole essere un esperimento in fieri.
Il midollo delle piante di girasole è stato schiacciato e le fibre ridistribuite come isolamento acustico; col sale raccolto dalle paludi saline della regione sono state ottenute maniglie antibatteriche per le porte; l’isolamento termico è stato fatto con balle di paglia di riso coltivato nella zona; e le piastrelle dei bagni sono state ottenute dall’argilla di scarto di una cava vicina. “Dove altri potrebbero vedere rifiuti, noi vediamo opportunità,” ha detto Jan Boelen, direttore artistico di Atelier Luma.