Quando si tratta di circoscrivere Kanye West - di occupazione cantante, oltre che produttore, designer di moda, opinionista, probabile candidato alle presidenziali del 2024, simpatizzante di Trump, marito di Kim Kardashian - scomodare Henry Ford, Walt Disney, volendo anche Howard Hughes, non sembra un’esagerazione proprio per niente. Tra i proclami e le news recenti, anche il tweet di un’imminente “discesa in campo” nel mondo dell’architettura, con la sezione home del suo marchio YEEZY.

Notissimo per le sneaker in collaborazione con Adidas. Se qualcuno pensava fosse uno scherzo, a stretto giro di posta hanno cominciato a essere diffusi i primi rendering. Prima sull’account Instagram di Jalil Peraza, membro del team di designer assieme a West, Nejc Skufca e Petra Kustrin, e poi di rimbalzo da tutta la rete. La logica spaziale è la stessa, un po’ militare un po’ centro di detenzione, del quartier generale di YEEZY appena inaugurato Los Angeles: riduzionista ma molto più domestica, e pratica. In linea con il Kanye-mantra di fare del mondo un posto migliore, YEEZY Home è infatti una proposta di casette prefabbricate in cemento a basso prezzo; in teoria, dunque, per tutti (ma staremo a vedere i prezzi). E nemmeno così cubiche come verrebbe da pensare quando nella stessa frase convivono “prefebbricato” e “a basso prezzo”. Sostanzialmente delle piccole villette minimaliste con ambienti articolati sobri e frugali. Tra i quali spicca il “lusso” ampio di un’area centrale con apertura verso il cielo, omaggio incrociato al peristylium romano e al giardino zen. D’altronde YEEZY Home non è più solo il racconto di una sensibilità “normcore” (quella che celebra la bellezza del vivere e vestire normale), ma un progetto che Willo Perron - collaboratore di Kanye - definisce “post-core”. E cioè: “Una rivisitazione dell’estetica da centro commerciale, con interventi sulle superfici e sullo stile”. Ma senza pensare minimamente di rinunciare a dettagli tipici dei mall come le finestre a nastro.