Grazie anche a una serie di mostre e installazioni che ne hanno celebrato l’importanza socio-culturale, dal 2014 il controverso movimento architettonico del Brutalismo sta vivendo un momento di rinnovata attenzione e curiosità. Un revival che l’editore indipendente Zupagrafika – fondato nel 2012 in Polonia dal duo ispano-polacco David Navarro e Martyna Sobecka – accompagna con i suoi premiati kit e libri di architetture in carta.
Con una selezione di alcuni tra gli edifici modernisti e brutalisti più stravaganti – principalmente dell’ex blocco sovietico, ma anche di città come Londra e Parigi – ogni libro è al contempo una celebrazione dei movimenti architettonici del secondo dopoguerra e un riflesso dell’affinità del duo con la Polish Poster School e della loro passione per le tecniche di piegatura della carta.
Pensato come un kit di sette modelli illustrati da ritagliare e assemblare, Brutal East (2017) presenta alcuni degli edifici più controversi costruiti al di là della cortina di ferro e nell’ex Jugoslavia. Dal Palazzo dei concerti e dello sport di Vilnius (Lituania, 1971), alla mai finita Casa dei Soviet di Kaliningrad (Russia), fino alla torre circolare di 22 piani Romaniţa, a Chisinau (Moldavia, 1986), il libro permette ad architetti e urbanisti di tutte le età di plasmare i propri sogni di cemento.
“Il fascino dell'architettura dell’ex blocco sovietico è certamente brutale”, si legge sul sito di Zupagrafika. Eppure è attraverso la carta – un materiale effimero e fragile – che l’editore ha scelto di esprimere la brutalità di queste icone di cemento post-sovietiche. Una metafora originale e giocosa che permette di comprendere più in profondità l’importanza di architetture che spesso sopravvivono in attesa di ristrutturazioni importanti o che sono minacciate di demolizione.