Nella sua ricerca Francesco Pace afferma che il design è un modo di plasmare la realtà, ma è anche una disciplina che limita la nostra percezione e conoscenza del reale.
Nella sua collezione Familiar Stranger, Francesco Pace tiene a mente elementi di psicologia e di interazione sociale. Riportiamo le sue parole per descriverla: “La dissonanza cognitiva è lo ‘stress mentale subito da un individuo che crede a due o più cose contraddittorie tra loro contemportaneamente; o che si confronta con nuove informazioni che sono in conflitto con idee o valori esistenti.’ Un individio che sperienta la dissonanza tende a diventare psicologicamente a disagio, ed è motivato a ridurre la dissonanza, evitando altre situazioni simili.”
“Questa creazione di uniformità consente di dimuire la tensione psicologica. La dissonanza si fa sentire quando le persone si confrontano con situazioni e informazioni in contrasto con le loro convinzioni. Il design plasma la nostra vita, il nostro ambiente e il modo in cui vediamo e ci approcciamo con il mondo. In tutto ciò che l’uomo costruisce – con parole, artefatti o regole – dà forma al mondo, aderendo alla nostra comprensione di esso. In tal modo si limita l’esistenza oggettiva della realtà per il modo in cui noi codifichiamo l’ambiente circostante.”
“L’uniformità riduce la tensione psicologica. Ci sentiamo al sicuro nel mondo attraverso narrazioni accettate e condivise da tutti. Comprendiamo il mondo attraverso i limiti che abbiamo posto. Possiamo quandi dire che il design è un modo di plasmare la realtà, ma è anche una disciplina che limita la nostra percezione e di conseguenza la conoscienza che abbiamo della realtà.”
“Come designer, dovrei puntare al messaggio inviato o nell’oggetto che creo. Dovrei cercare di non indurre in errore con le cose che faccio. Ma che succede se provo a sovvertire questa affermazione? Ho fallito nel mio ruolo di designer? Si può riuscire a ottenere una conoscenza più profonda di una possibile realtà ancora sconosciuta?”.