Galleria
Annamaria Zanella, Biancaneve, 2013. Nella fiaba dei fratelli Grimm Biancaneve, il frutto avvelenato blocca nel sonno (morte) la bella Biancaneve. Invidia della vecchia strega… la donna anziana che invidia la bellezza della giovane ragazza. Una metafora della rincorsa alla giovinezza, alla perfezione e alla bellezza… così contemporanea… il lifting, il silicone. La mela in questa collana è cristallizzata nel silicone come fosse un vetro trasparente, blocca tutti i sentimenti negativi, è puro disegno, non ha veleni, torna mela, semplice nella sua quotidiana bellezza del colore e della forma va oltre ogni simbologia, e diventa “magicamente”ornamento. Photo Marco F. Magliani
Annamaria Zanella, Zucchero verde, 2010. La collezione è ispirata a una messa in scena del Flauto Magico di Mozart dove la Regina della Notte, mefistofelica donna, era illuminata da una luna verde e nefasta. La sua corona era verde brillante tempestata di cristalli luccicanti. Lo zucchero verde è un omaggio a questa donna forte e fragile allo stesso tempo. È uno zucchero velenoso che può fare male come può fare male l’amore di una madre, a volte. È una metafora dello zucchero che soddisfa le papille gustative, così colorato di verde diventa luccicante e invitante come un dolce nelle vetrine della pasticceria. Photo Marco F. Magliani
Barbara Uderzo, Blob Rings, 1992-2015. I Blob rings sono realizzati in plastica e inglobano micro-oggetti simbolici della contemporaneità. La plastica, magma e colore, è lavorata in modo sperimentale, rielaborando forme casuali attorno ad un cerchio in argento. Nel corso degli anni ho lavorato creando piccole “famiglie” di anelli Blob su argomenti specifici, come ad esempio i Blob rings food, relativi al cibo ed agli oggetti di cucina, quelli con fette di torte, tazzine o teiere, caffettiere o bonbon, immersi nella panna o in traslucide glasse
Beatrice Montalbetti, Ruff and voids, 2015. L’ispirazione della collana arriva dalla gorgiera, caratteristica dell’abbigliamento aristocratico
femminile e maschile in voga nel periodo che va dal XVI al XVII secolo.
La pasta rivisita questo elemento antico, trasformandolo in un concetto moderno e attuale.
Tramite un movimentato gioco di volumi e piani dalla pasta prende vita un inaspettato gioiello.
Il tutto viene impreziosito dalle sottili aggiunte di pizzo che arricchiscono e rendono ancor più unico questo ricercato oggetto di design.
Il cibo viene quindi rivisitato in chiave preziosa e giocosa, in un alternarsi di moduli leggeri e raffinati
Francesca Caccioppoli, Salt layers, 2015. Gli anelli sono creati per mostrare al meglio i bellissimi colori che il sale assume. I tre tipi di sale sono “incastonati” all’interno di una struttura di isomalto trasparente
Gaetano Pesce Spaghetti, Fish Design, 1995. I gioielli Spaghetti di Gaetano Pesce, realizzati per Fish design, pur concepiti per una grande produzione, garantiscono l’unicità di ogni singolo pezzo. L’impiego di resine dinamiche lavorate a mano rende unico ogni singolo oggetto. Imperfezioni, bolle, variazioni di dimensioni sono parte del processo
Noemi M. A. Cantarero, Daphne, 2015. La collana Daphne si ispira al mito della metamorfosi dell’omonima ninfa che, per sfuggire all’amore di Apollo, si trasformò in una pianta d’alloro; solo la sua bellezza rimase inalterata. Da quel momento l’alloro divenne una pianta simbolo di gloria e potenza. Allo stesso modo, la collana vuole dimostrare come, utilizzando un materiale inusuale e fragile come la gelatina, sia possibile creare un gioiello unico che possa mostrare al contempo delicatezza e forza
16 luglio – 28 agosto 2015
Gioielli in tavola
a cura di Livia Tenuta e Viola Vecchi
un progetto di Fiera di Vicenza
in partnership con il Comune di Vicenza
con il patrocinio di Expo Milano 2015
Museo del Gioiello
Basilica Palladiana
piazza dei Signori, Vicenza
