Fulcro del progetto sono nove opere video, alcune realizzate appositamente e altre che ripercorrono gli ultimi dieci anni del loro lavoro. La mostra è pensata come un’unica installazione che coinvolge tutte le opere e che occupa l’intero spazio espositivo trasformandolo in un ambiente in cui lo spettatore si “immerge” per compiere un viaggio attraverso i lavori esposti.
Le opere di questa coppia di artisti diventano sfondo per riflessioni e approfondimenti che esplorano il rapporto dell’arte con il teatro, il cinema, la letteratura, la musica, la danza così come la capacità visionaria che l’arte ha di rappresentare la condizione umana e la natura. Il loro immaginario è potente eppure raffinato, debitore della storia dell’arte, alla ricerca dell’opera d’arte totale, come aspirazione naturale e compimento ideale della produzione artistica.
Come da tradizione della Fondazione Merz, la mostra comprende un momento centrale di confronto e di dialogo con la figura e l’opera di Mario Merz. Gli artisti hanno scelto il video Lumaca, realizzato da Gerry Schum nel 1970, opera in cui si vede Merz disegnare una spirale su un vetro posto davanti a lui.
Si tratta di un’opera di video-arte quasi inconsapevole, che si colloca agli inizi della storia della video-arte stessa, con un gesto e un segno in cui si condensa il pensiero di Merz. I Masbedo hanno immaginato un’opera collettiva chiamando un gruppo di video artisti internazionali (tra cui Jan Fabre, Marzia Migliora, Catherine Sullivan, Nicolas Provost, Sigalit Landau, Shaun Gladwell, Damir Ocko, Emmanuelle Antille, Rä Di Martino, Gianluca e Massimiliano De Serio) a riflettere su quel lavoro storico e sull’identità stessa della video-arte, ciascuno con un video che è un segno personale, una nota, un appunto. Insieme i lavori creano un’installazione dalla forma spirale, una sequenza di video che diventano i frammenti di un dialogo.
Il tema dell’incomunicabilità, su cui si sviluppa tutta la mostra “Todestriebe”, trova in questa opera collettiva il suo punto d’arrivo e la sua svolta fondamentale, il suo messaggio positivo affidato proprio all’azione dell’Arte, unica dimensione e ambito di pensiero capace di essere elemento di comunicazione, di farsi parola ed emozione comune.
fino all’11 gennaio 2015
Masbedo
Todestriebe
a cura di Olga Gambari
Fondazione Merz
Via Limone 24, Torino